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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

La targa sospetta, le monetine e il “vizietto” delle farmacie: coppia di rapinatori in manette

Ritenuti responsabili dei due colpi messi a segno a fine marzo a Terni e Perugia, così la polizia è risalita alla loro identità: il 7 aprile avevano tentato un’altra rapina in una farmacia di Grosseto

Le immagini dei sistemi di videosorveglianza, gli identikit dei testimoni, quella targa d’auto e il “vizietto” delle farmacie. Perché dopo i colpi messi a segno lo scorso 29 marzo a Terni, in viale della Stazione, e a Perugia, a Ponte San Giovanni, il 7 aprile le due persone finite in manette hanno tentato un nuovo blitz in una farmacia di Grosseto ma sono stati arrestati in flagranza di reato dalla polizia.

In carcere con l’accusa di rapina a mano armata sono dunque finiti due italiani di 42 e 46 anni, originari delle province di Bologna e Cosenza, entrambi residenti nel Viterbese.

20210603_114237-2I primi indizi per gli investigatori della squadra mobile di Terni sono arrivati proprio dalla rapina consumata in città. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza mostrano un uomo vestito di scuro, con mascherina e cappello e un paio di scarpe blu – che verranno ritrovate a poca distanza dal luogo del delitto – e un borsone rosso dove è finito il bottino, circa duemila euro.

GUARDA Il video della rapina a Terni

Il rapinatore di Ponte San Giovanni - bottino da 1.700 euro - era vestito in maniera diversa ma compatibile con quello ripreso dalle telecamere di un’area di sosta nei pressi di Acquasparta, lungo la E45. Qui, la coppia ha fatto un altro grave errore: chiedere al gestore di cambiare 70 euro di monetine. La stessa cifra, in monetine, rubata dalla farmacia di Terni.  

Sempre attraverso le immagini riprese nell’area di sosta, gli investigatori hanno individuato la targa dell’auto usata dai due e intestata alla madre del 46enne. La stessa auto era stata vista transitare nella zona di viale della Stazione poco prima della rapina.

Elementi dunque abbastanza solidi per stringere il cerchio che si è chiuso con la tentata rapina di Grosseto dove, ancora, è stata utilizzata la stessa auto.

Il 42enne è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Grosseto, dove si trova dal 7 aprile scorso, mentre il 46enne – ai domiciliari nella sua casa di Cosenza – è stato trasferito nel carcere di vocabolo Sabbione.

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