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Cronaca

“La verità? Sul letto di morte me la deve dire mio padre. Ma ho paura di sapere”

Caso Corvi, il figlio Salvatore intercettato al telefono con la fidanzata. I giudici del Riesame: avanza sospetti e formula supposizioni ma sembra inutile svolgere ulteriori considerazioni su circostanze che devono essere qualificate come il nulla indiziario

Le ultime pagine dell’ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Perugia ha rimesso in libertà Roberto Lo Giudice, accusato di avere ucciso e poi fatto sparire il cadavere della moglie, Barbara Corvi, sono dedicate dai giudici al “patrimonio di conoscenze sul fatto di Salvatore Lo Giudice”, ossia di uno dei figli della coppia. Nelle carte dell’inchiesta hanno trovato ampio spazio, infatti, alcune frasi pronunciate dal ragazzo in una dichiarazione del 9 giugno 2020 e altre intercettate dagli inquirenti mentre conversava al telefono con la fidanza il successivo 6 luglio del 2020.

Affermazioni che, secondo procura della Repubblica di Terni e giudice per le indagini preliminari, rappresentavano un chiaro elemento probatorio circa la responsabile di Lo Giudice padre rispetto alla fine della giovane mamma amerina, scomparsa il 27 ottobre 2009, rispetto alle quali i magistrati del Riesame maturano una convinzione assolutamente diversa.

Salvatore Lo Giudice riferiva di “aver colloquiato con il cugino Salvatore (stesso nome, ndr), figlio di Pietro Lo Giudice, durante la permanenza a Reggio Calabria a partire dal novembre 2009, dunque nei mesi successivi alla scomparsa della madre. La madre del cugino, Angela Costantini, moglie di Pietro Lo Giudice, era scomparsa 15 anni prima, nel marzo 1994, ed il figlio, abbracciando il dichiarante, gli diceva che la madre, Barbara Corvi, aveva fatto la stessa fine di sua madre, Angela Costantini, e lo invitava a non fare domande in giro sull’episodio”.

Angela Costantini venne uccisa per “punire” una relazione extraconiugale consumata mentre il marito si trovava in carcere. Secondo il Riesame però “è possibile ritenere che Salvatore Lo Giudice figlio di Angela Costantini non abbia fornito una vera e propria informazione al cugino, quanto piuttosto abbia esternato i propri sospetti sulla scomparsa della madre ormai scomparsa da 15 anni, la riteneva infatti morta, ed abbia rivelato il convincimento che anche Barbara Corvi avesse fatto la stessa fine (…). Quest'ultimo non disse al cugino di avere appreso notizie precise da una o più persone della famiglia Lo Giudice, non fece riferimento ad un chiaro movente del delitto Corvi, non indicò i nomi degli autori del delitto né rivelò le modalità attraverso le quali era stato commesso l’omicidio. Si limitò ad osservare che Barbara Corvi aveva fatto la stessa fine della madre, riferendo, in sostanza, quello che appare chiaramente essere più un intimo convincimento che una informazione”.

Una “convinzione” quella dei giudici che “appare vieppiù confermata dall’ascolto della conversazione intercettata dagli inquirenti il 6 luglio 2020” In questa occasione, parlando al telefono con la fidanzata “proprio sul tema della scomparsa della madre”, Salvatore Lo Giudice non ha “mai fatto alcun riferimento al colloquio avvenuto circa dieci anni prima con il cugino e non abbia, in altri termini, rivelato alla ragazza che egli aveva già ricevuto una informazione precisa secondo la quale la madre era stata uccisa per motivi passionali legati ad una relazione extraconiugale”.

Salvatore: “...per la verità lo sai che ho pensato, che non c’è niente non è rimasto niente di mia madre...”.

La ragazza: “Tu che pensi che fine ha fatto tua madre?

Salvatore: “Mia madre dentro una cosa di acido è finita...sì, sì senza tracce... e non ce ne saranno mai... come non saprò mai la verità... cioè come i miei, come il cugino mio... se la saprò lo sai da chi... sul letto di morte me la deve dire mio padre... e basta solo lì so... quello che è successo...no lo ammazzo io...anche se sta sul letto di morte...ormai la penso, così non lo voglio sapé, ho paura di sapere hai capito te voglio dì...perché alla fine lo sai te lo immagini...però non la vuoi la...la prova...sai, lo sai dentro di te, lo sai però...però non devi avere la conferma, ti ammazza quella conferma ti ammazza. ..o ammazza altri...cioè”.

“Le parole utilizzate dal figlio di Barbara Corvi dimostrano, senza dubbio alcuno – scrivono i giudici nell’ordinanza - che egli non sa nulla, pur avendo l’intimo convincimento che la madre è stata uccisa e che non si troveranno mai le tracce del delitto. Sospetta del padre e proverà a conoscere la verità sul letto di morte di Roberto Lo Giudice. È convinto che il padre abbia ucciso la madre, ma ha comunque paura di scoprirlo. In definitiva, avanza sospetti e formula supposizioni. Sembra inutile svolgere ulteriori considerazioni su circostanze che, lungi dall’essere riscontro esterno di una dichiarazione accusatoria reputata, peraltro, dal collegio, inattendibile, devono essere qualificate come il nulla indiziario”.

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