Comprano dai grandi e rivendono ai più piccoli, sette nei guai per lo spaccio di droga davanti alle scuole
Le indagini dei carabinieri di Orvieto dopo l’operazione “Riccio”, chiuso il cerchio attorno a sette ragazzi: “Avevano messo in piedi una proficua attività”
Le indagini avevano preso spunto dall’operazione “Riccio”, conclusa dai carabinieri di Orvieto lo scorso mese di luglio. In quell’occasione, gli investigatori erano riuscire a risalire ad una gang di spacciatori (otto cittadini stranieri di origine nordafricana, domenicana e rumena, destinatari di diverse misure cautelari tra cui due custodie in carcere, tre divieti di dimora nel comune di Orvieto e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) piuttosto attiva nel territorio dell’Orvietano.
Nel corso dell’inchiesta tra il mese di aprile 2022 e il mese di marzo 2023, erano state documentate 626 cessioni di sostanza stupefacente (3 grammi di cocaina e 625 di hashish, per un totale di 1.070 grammi di sostanza ceduta, per un controvalore economico totale di 10mila euro circa) e soprattutto era emerso che tra i più assidui “clienti” c’era un discreto numero di minorenni.
Lo spunto investigativo si chiude oggi con la notifica dell’avviso della conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sette giovani dell’Orvietano, all’epoca tutti minorenni, a cui la procura per i minorenni contesta il reato di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio.
L’indagine “ha portato alla luce una proficua attività di spaccio che i minorenni, tutti assuntori di sostanze acquistate dal citato sodalizio, avevano portato avanti nel periodo tra gennaio 2022 e febbraio 2023. La procura minorile di Perugia – spiega una nota diffusa dall’Arma dei carabinieri - ha contestato loro complessivamente 31 capi di imputazione, la maggior parte dei quali con l’aggravante di aver ceduto droga ad altri minorenni, anche nei pressi di istituti scolastici”.