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Cronaca

Rigopiano, la mamma di Alessandro: gli sembrava il Paradiso e invece è diventata la sua tomba

Ennesimo rinvio per l’udienza sulla strage del 18 gennaio 2017, la rabbia dei famigliari delle 29 vittime. E il processo rischia di slittare ancora fino al 2020

“Io vengo dall’Umbria, da Terni. Mio figlio si faceva 250 chilometri per andare lì, ma dopo l’impiego in Germania lì almeno gli sembrava casa, l’Italia, un paradiso, e invece si è rivelato la sua tomba".

Così all’Adnkronos Antonella Pastorelli, mamma di Alessandro Riccetti, il giovane ternano tra le 29 vittime della strage di Rigopiano del 18 gennaio 2017, dopo il rinvio dell’udienza che doveva tenersi nella giornata del 31 ottobre è che invece è stata aggiornata al 29 novembre. Assieme a lei, tanti altri famigliari straziati da questo ennesimo rinvio, destinato ad allungare lo strascico giudiziario della vicenda.

L’udienza dinnanzi al Tribunale di Pescara è durata solo dieci minuti. Il fascicolo riguarda il presunto depistaggio delle indagini per la tragedia di Rigopiano: il giudice Antonella Di Carlo ha letto il dispositivo di accorpamento con il processo madre ed il relativo rinvio al prossimo 29 novembre. In quella occasione, la palla passerà al giudice Sarandrea che dovrà, comunque, decidere se accordare o meno l’accorpamento.

Nel dettaglio, il presunto depistaggio fa riferimento al comportamento di importanti figure della prefettura di Pescara, prima fra tutte l’ex prefetto Francesco Provolo, accusate di aver fatto sparire il brogliaccio nel quale erano contenute le diverse richieste di aiuto da parte, principalmente, di una delle vittime, Gabriele D’Angelo. Omissione che avrebbe intralciato il lavoro degli investigatori della squadra mobile squadra mobile che nei giorni successivi a quei fatti stavano svolgendo indagini su invito della procura.

Quello di giovedì rischia di essere soltanto uno dei tanti rinvii – il terzo in tre mesi - che il processo potrebbe ancora subire. Potrebbe infatti saltare anche l’udienza preliminare di venerdì 29 novembre, se sarà ufficializzata la notizia in base alla quale le camere penali sarebbero pronte a dichiarare un nuovo sciopero proprio dal 25 al 29 novembre. Ma il procedimento potrebbe slittare addirittura all’anno prossimo, a gennaio, perché il calendario fissato dal gup prevede un’udienza al mese, nell’ultimo venerdì. A dicembre l’appuntamento cade il 27, proprio in mezzo alle feste di Natale.

L’ennesimo colpo durissimo per le famiglie delle 29 vittime – molte delle quali anziane e costrette comunque ad affrontare lunghi e pesanti viaggi per assistere alle udienze – che nonostante tutto continuano a rimanere in prima linea per capire come siano andate le cose quel maledetto giorno.

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