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Cronaca Stroncone

“Tom è sotto shock ed ha la febbre, ma sta meglio. Grazie a tutte le persone che ci sono state accanto”

Ragazzino aggredito dai cani a Stroncone, parla la famiglia: “Vogliamo davvero dire grazie a chi lo ha soccorso, ai medici e agli infermieri del 118 e dell’ospedale di Terni, ai carabinieri e al sindaco”

Come sta Tom? “Ha la febbre, non riesce a dormire per i dolori e lo spavento. Domani torniamo in ospedale per le medicazioni. Ma sta meglio”. Soprattutto, poteva andare peggio. Molto Peggio.

Quarantotto ore dopo la terribile aggressione subita da tre rottweiler nella zona di Madonna del Colle, a Stroncone, la famiglia del ragazzino di dodici anni vuole “ringraziare tutte le persone che ci sono state accanto”.

Un messaggio che arriva dal cuore e che davvero risveglia da un incubo. “È stata una bruttissima esperienza”, dicono i famigliari del bambino. E come potrebbe essere altrimenti per chi vede il figlio uscire di casa per andare a giocare a calcio e una manciata di minuti dopo si vede catapultato dentro un incubo?

“Vogliamo ringraziare anzitutto le persone che lo hanno soccorso”, dicono i famigliari ricordando quei drammatici momenti. Tom era assieme ad un gruppo di altri ragazzini. Doveva andare a giocare a calcio quando sulla loro strada hanno trovato tre cani, usciti dal recinto della casa in cui vivono. Due animali si sono avventati sul piccolo, mordendolo in diverse parti del corpo, dalle testa ad un braccio, che è stato poi fratturato dai violenti morsi. Ma sono diverse le ferite e le lacerazioni riportate. E sarebbe finita molto male, se non fossero intervenuti i vicini di casa. Loro: “Marco Capotosti, Mauro Filistini, Alessandro Merli, Roberto Fioramonti e Daniele Mangialaglio”, elencano i famigliari.

Che proseguono: “Vogliamo ringraziare i medici del 118 che hanno soccorso Tom, tranquillizzandolo. E poi i medici del pronto soccorso, in particolare la dottoressa Micol e il mitico Sergei, che hanno reso meno terribile questo incubo. Tutti i medici e gli infermieri dell’ospedale e anche tutti i giornalisti, che hanno seguito questo caso con sensibilità”.

Ancora, la famiglia di Tom spende parole per il sindaco di Stroncone, Giuseppe Malvetani, “che è quotidianamente in contatto con noi” e infine per i carabinieri. Agli inquirenti spetta ora di portare a termine la fase successiva di questa vicenda. Chiarire cosa sia successo, perché ed evitare che si ripeta. “Sì - concludono i famigliari – speriamo che nessuno si trovi a vivere un’esperienza del genere”.

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