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Cronaca

Anche l’Umbria avrà la sua Rems. Location, sicurezza e l’incubo del mostro di Foligno: parla l’assessore Coletto

La struttura dovrà ospitare i criminali psichiatrici: previsti 20 posti, trattative in corso per l’ex carcere di Gualdo Tadino. I dettagli

Dall’aprile del 2017 sono stati chiusi tutti gli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) in Italia. Al loro posto nel 2018 sono entrate in funzione - con obbligo di legge - le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). Nel 2018 c’erano 625 persone internate e i centri sparsi in tutta Italia erano solo 30. L’Umbria non ha mai aperto questo centro ed ha preferito spendere i soldi del finanziamento nazionale e non solo (una retta di circa 400 euro al giorno) per far gestire altrove i propri criminali psichiatrici, tra cui il più conosciuto di tutti: Luigi Chiatti, il cosiddetto “mostro” di Foligno.

Ora però lo Stato ha obbligato tutte le regioni ad adeguarsi con le Rems. E l’Umbria dovrà recuperare il tempo perduto per farsi carico dei propri cittadini pericolosi. Nonostante gli articoli di stampa che hanno creato forte allarmismo su un territorio in particolare, Gualdo Tadino, di certezze ce ne sono ancora pochine. Per avere un quadro chiaro e per informare al meglio i cittadini, abbiamo intervistato l’assessore regionale alla sanità e al welfare, Luca Coletto, che vanta una importante esperienza nel campo dato che ha istituito a Verona proprio una residenza per la sicurezza.

Assessore Coletto conferma che l’Umbria avrà una Rems e che sono in corso le operazioni preliminari?

“La domanda, a questo punto, sarebbe perché la passata amministrazione regionale - come fatto in gran parte del Paese - non ha istituito questa struttura sanitaria. Si è preferito pagare altri, non solo con fondi nazionali, per gestire soggetti pericolosi. Ora siamo obbligati ad intervenire e mettere mano da zero alla Rems. Confermo che l’Umbria avrà la sua residenza, ma non è possibile ipotizzare i tempi”.

Ma i luoghi sì: l’ex carcere di Gualdo Tadino è al centro del progetto a quanto sembra...

“Con estrema chiarezza: sulla base di parametri di sicurezza (vicinanza della caserma dei carabinieri e di un pronto soccorso attrezzato in primis ecc.) è stato selezionato in via preliminare l’ex carcere di Gualdo Tadino, dotato anche di un muraglione importante. Ma le valutazioni sono ancora in corso e sono aperto anche ad altre situazioni purché ci sia il rispetto dei parametri imposti per la Rems. Ne abbiamo già parlato con il sindaco di Gualdo Tadino che si è detto disponibile a portare avanti questo progetto che, va anche detto, riqualifica un immobile importante e che porta anche posti di lavoro. Al momento l’ex carcere di Gualdo Tadino è l’unica struttura candidata per svolgere questo ruolo”.

Eventuali tempi tecnici? E quanti ospiti si attendono oltre che al noto Luigi Chiatti?

“La Regione sta pagando fuori dai propri confini 8 pazienti. La Rems dovrà aver un numero di posti superiore per eventuali emergenze e situazioni urgenti: 20 posti. I tempi tecnici non saranno certo brevi fermo restando che ancora la location non è ufficiale (ma sulla base dei primi accordi è molto probabile): bisogna fare una gara per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’ex carcere, bandi di concorso per il personale e poi applicare tutti i protocolli sanitari. Dobbiamo trovare le giuste risorse per far quadrare i bilanci e questi tempi, a causa del Covid, non sono i migliori”.

La Rems è come il termovalorizzatore: sono utili, previsti dalla Stato, ma nessuno li vuole a casa propria. A Gualdo Tadino sono già partite petizioni e si parla di un comitato ad hoc.

“Sono legittime le preoccupazioni dei cittadini che io rispetto senza se e senza ma. Anche perché non hanno ricevuto le giuste informazioni sugli standard di sicurezza. Quando ero ai vertici della sanità in Veneto nessuno voleva o era diffidente sulla realizzazione di una Rems a Verona. Poi, dopo essere stati informati e valutati sul campo gli standard di sicurezza, tutto è rientrato e ora c’è una convivenza totale e non ci sono stati problemi”.

Ma questa Rems dovrà ospitare un mostro vero e proprio, un incubo per tutte le famiglie, Luigi Chiatti...

“Facciamo chiarezza: dalle Rems non si esce, non lo troverete a passeggiare, non starà al bar. Vivono dentro i reparti e il giardino deve essere delimitato da un muraglione alto e da altri dispositivi di sicurezza che consentono un monitoraggio costante degli ospiti. Inoltre ci sono all’interno degli operatori per la sicurezza. I permessi vengono dati solo per motivi sanitari per chi è stato autore, come Chiatti di reati gravissimi, e sempre sotto scorta. I vetri, come in tutte le Residenze, sono anti-sfondamento”.

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