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Cronaca

"Cara" bomba, l'emergenza è costata 20mila euro

Questi i costi sostenuti per le operazioni di evacuazione e brillamento che saranno sostenuti dai soggetti coinvolti, il Comune: non escludiamo eventuali azioni di rivalsa. Il sindaco: la città ha riscoperto un senso di comunità

L'emergenza bomba è costata - al momento - circa 20.000 euro. "Costi approssimativi che saranno approfonditi e definiti nei prossimi giorni", è stato spiegato oggi pomeriggio dal funzionario del Comune di Terni, Federico Nannurelli, nel corso della conferenza stampa con la quale il sindaco Leonardo Latini e il vicesindaco Andrea Giuli hanno tracciato un bilancio di questi difficili giorni legati al ritrovamento dell'ordigno bellico inesploso nei pressi della stazione di Cesi. Costi peraltro alleggeriti dalla solidarietà di alcuni soggetti - dalla Coop alla Pac 2000 passando per il Conad di Acquasparta, la Caritas, la Chianina Carni e i ristoranti Ara Marina e La Fonderia - che hanno messo a disposizione i 550 pasti di domenica, di cui 250 per i volontari e 300 per la popolazione, e i 100 erogati dal 25 al 28 luglio presso il centro allestito al palatennistavolo.

"Ogni ente pubblico si farà carico delle spese sostenute", ha spiegato ancora Nannurelli sottolineando come l'amministrazione effettuerà tutti gli approfondimenti per valutare "eventuali azioni di rivalsa". E' già successo in passato, infatti, in casi analoghi, che i tribunali amministrativi abbiano intimato agli stessi proprietari dei terreni dove sono stati rinvenuti ordigni bellici inesplosi di pagare le spese di bonifica e brillamento. Intanto già da questa mattina, all'esito di una riunione con i responsabili del cantiere edile dove è stato trovato l'ordigno, i lavori di scavo - in un'area di 35 metri quadrati e per 3,5 metri di profondità - sono stati temporaneamente sospesi. "Abbiamo chiesto - spiega ancora Nannurelli - di inserire nel piano di sicurezza che era stato presentato anche un piano di bonifica degli ordigni bellici. Non perché pensiamo che ce ne possano essere altri nell'area ma un'azione di carattere preventivo".

Anche perché lo sforzo sostenuto in questi giorni dalla "macchina" dell'emergenza non è stato indifferente. Il ritrovamento in un'area così densamente popolata come quella a ridosso del quartiere di Borgo Rivo ha comportato l'evacuazione di oltre 11mila persone nel raggio di 1,8 chilometri dal punto di ritrovamento della bomba inesplosa. "Non era mai successa prima una cosa simile a Terni - ha ricordato il sindaco - una decisione imposta dai militari del VI Reggimento Genio Pionieri alla luce dell'alto contenuto esplosivo dell'ordigno, 140 chili di tritonal, tritolo misto ad alluminio". 

Malgrado qualche triste "macchia", una donna di 96 anni deceduta all'ospedale di Narni per una crisi respiratoria dopo l'evacuazione della casa di riposo dove si trovava ricoverata e un furto registrato nella "zona rossa", complessivamente l'organizzazione ha funzionato. "Questa emergenza - ha detto il sindaco Latini ringraziando tutti - ha consentito di riscoprire anche un senso di comunità e di appartenenza all'interno del Comune e di saggiare la competenza dei dipendenti comunali a volte ingiustamente nel mirino delle critiche". "Si è trattato di un buon esempio di collaborazione - ha aggiunto il vicesindaco Giuli - tra diversi soggetti per il bene comune. Tutta la città ha saputo dare, in questa occasione, una chiara dimostrazione di coesione e di senso istituzionale".

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