rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Carcere duro, la rivoluzione passa da Terni: come cambia il 41 bis

La Corte costituzionale accoglie il reclamo di un detenuto della casa circondariale di Sabbione: illegittimo il divieto di cucinare in cella

Un anno dopo la riforma, era l'ottobre del 2017, che con 37 norme e una enciclopedia di allegati rivedeva il regolamento del carcere duro, una nuova rivoluzione tocca il regime detentivo del 41 bis. E ad accendere la miccia è stato un detenuto della casa circondariale di Sabbione.

L'uomo aveva infatti avanzato reclamo dinanzi alla Corte costituzionale, contestando in particolare quella parte di regolamento che vieta ai detenuti sottoposti al 41 bis di ricevere dall'esterno generi alimentari che prevedono cottura. E quindi, di fatto, vieta di poter cuocere i cibi. Ipotizzando dunque che questo divieto fosse incostituzionale. Il caso è stato seguito dal magistrato di sorveglianza di Terni, Fabio Gianfilippi, che ha anzitutto ritenuto la rilevanza e non manifesta infondatezza ed ha emesso l'ordinanza di rimessione che ha introdotto il giudizio presso la Corte costituzionale con la sospensione di giudizio del reclamo stesso. Che è stato dunque discusso dalla Corte costituzionale il 12 ottobre, giudicando incostituzionale il passaggio del regolamento contestato. 

Si tratta di un pronunciamento destinato  in qualche modo a rivoluzionare il carcere duro e a migliorare le condizioni dei 740 sottoposti al regime del 41 bis (27 a Terni) e che potrebbe riaprire il dibattito sulla più generale condizione nei penitenziari, in un'ottica di dignità della pena, ruolo sociale della detenzione e obiettivo del reinserimento dei detenuti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Carcere duro, la rivoluzione passa da Terni: come cambia il 41 bis

TerniToday è in caricamento