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Cronaca

Droga e giovani, il pugno duro: “Situazione molto pericolosa, saranno chiamati in causa anche i genitori”

Il questore di Terni, Roberto Massucci: “Oggi c’è il mercato dei pochi euro, della chimica e sempre più persone cercano modalità diverse per arrivare allo sballo. Dopo la vicenda di Flavio e Gianluca siamo di fronte ad un bivio”

“La morte di Flavio e Gianluca è responsabilità della comunità. E a pochi giorni da questa drammatica vicenda, questa responsabilità non si è vista”.

Detto da un questore, può già sembrare molto pesante. Eppure, non è questo il passaggio più duro dell’intervento che Roberto Massucci, questore di Terni, ha fatto a margine della conferenza stampa che è servita per tratteggiare i dettagli dell’operazione Molotov, che ha permesso alla squadra mobile di individuare i responsabile dell’estorsione – con tanto di lancio di bottiglie incendiarie – andata in scena la notte del 12 luglio a Borgo Rivo.

Massucci riparte dalla ferita ancora aperta per la morte di Flavio e Gianluca, i due adolescenti ternani uccisi da un cocktail di metadone tra il 6 ed il 7 luglio scorsi. “Superato il momento del dolore, siamo di fronte a un bivio”, dice il questore. Che poi fotografa la situazione in cui si trova oggi Terni. Pur specificando che gli allarmi dentro la città dell’acciaio sono – purtroppo – gli stessi che risuonano in centinaia di altre realtà del Paese.

“A Terni non c’è uno spacciatore ad ogni angolo. Ci sono però sempre più persone alla ricerca della modalità di arrivare allo sballo. Oggi c’è il mercato dei pochi euro, della chimica”. Il mondo della droga insomma è cambiato, si è “evoluto”. E sta coinvolgendo una fetta sempre più ampia di giovani. E giovanissimi.

Massucci parla dunque di una “situazione molto pericolosa” che va fermata se non si vuole correre il rischio di trovarsi di fronte ad altre vicende come quelle che hanno travolto Flavio e Gianluca.

E sottolinea la necessità di “serrare i controlli sul mondo giovanile”. Ben consapevole del fatto che il contrasto da solo non basta e che la chiave da azionare si chiama prevenzione. Ma non solo.

Eccolo il passaggio più duro dell’intervento del questore: “Ogni volta che troveremo un minore sotto effetto di sostanze, chiamerò i genitori. Ne ho già parlato con il procuratore del tribunale dei minori”. E non si tratterà soltanto di avviare un confronto con il mondo degli adulti. Si tratterà, attraverso l’attività del tribunale per i minorenni, di verificare se esistano o meno le condizioni per confermare la “potestà genitoriale”.

Se, dunque, la criminalità – soprattutto quella legata al mondo delle sostanze stupefacenti – su Terni sembra avere compiuto un “salto di qualità – ha spiegato ancora il questore – perché allo spaccio si associa la violenza”, allo stesso modo l’azione di contrasto e prevenzione deve riuscire a correre di pari passo e, anzi, ad accelerare. Perché altrimenti “nessuno può escludere”, ha ribadito Massucci, che dopo Flavio e Gianluca ci saranno altre giovani vittime.

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