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Cronaca

Ex Camuzzi, si torna a parlare del centro commerciale. I paletti del Centro studi Malfatti

Una torre alta 60 metri e circa 1.700 di superfici dedicate alla vendita al posto del gazometro. La proposta alternativa: facciamoci un campus universitario

Si torna a parlare dell’area ex Camuzzi con una discussione – stando almeno alle indiscrezioni - che potrebbe togliere la polvere da un vecchio progetto di rilancio dell’area.

Era il 2014 e si fece strada l’idea di convertire gli spazi che ospitato – nel degrado – il vecchio gazometro di Terni. Gli edifici, di proprietà di una società abruzzese, avrebbe dovuto lasciare spazio ad una struttura nuova composta da una torre alta 60 metri (per 15 piani) ed a superfici commerciali per una estensione complessiva tra i 1.500 ed i 1.700 metri quadrati da destinare ad attività alimentari e non. Oltre ad un parcheggio da 500 posti auto e un’area verde. L’ipotesi di rilancio venne annunciata con grande entusiasmo. Ma alle parole e alle tavole architettoniche non ha mai fatto seguito nulla di concreto, soprattutto per le difficoltà di tirare su una struttura del genere senza avere la certezza di incassare prima il sì da aziende pronte ad occupare quegli spazi commerciali.

Nel 2015, il Centro studi Malfatti presentò un’istanza di salvaguardia per la tutela degli edifici storici, parlando di “insensatezza del progetto di abbattimento di edifici di particolare valenza architettonica” e della “inutilità della realizzazione di ulteriori cubature edilizie e di un nuovo cento commerciale, in una città che risente della crisi del commercio e del settore immobiliare almeno al pari di tutta la regione e dell’intera nazione, mentre i centri storici minori del Comune di Terni registrano un degrado strutturale del patrimonio edilizio per il progressivo spopolamento”. Quell’istanza oggi sembra tornare d’attualità visto che i rumors darebbero per prossima una “riscoperta” di quel progetto da parte dell’attuale amministrazione comunale. “Ci servono visionari capaci, in grado di pensare e programmare una città fatta per chi ci vive e non solo per le necessità dei costruttori e di quelli che hanno la necessità di investire certi soldi ancora e cronicamente in centri commerciali. A due passi, proprio due, dall’area dell’ex gazometro si trova quell’enorme anacronistico contenitore del cosiddetto centro multimediale, che ci pare si possa affermare che ha ampiamente fallito la sua missione e che invece potrebbe diventare una nuova, competitiva sede per la facoltà di ingegneria, che non si sa quale capocchia a suo tempo ha pensato di localizzare a Pentima. Tutta l’area ex Camuzzi – sostiene dunque il Centro Malfatti - potrebbe utilmente partecipare a disegnare un ambiente accogliente per gli studenti, con i suoi edifici in stile minerario del nord Italia, contribuendo a generare una offerta formativa altamente competitiva, almeno per quanto riguarda gli spazi e le strutture. Ma per queste cose ci vogliono teste di altissimo livello, che non vogliamo affermare che non ci siano, ma almeno che scarseggiano in modo preoccupante”.

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