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Cronaca

Truffa all’Europa, maxisequestro per due imprenditori di Terni: confiscati soldi e beni aziendali

Incassano il contributo Ue falsificando fatture di acquisto di macchinari, scoperti dalla guardia di finanza. Dall’inizio dell’anno è stato recuperato oltre un milione di euro

Dalle carte risultavano acquisti di macchinari e altre attrezzature tali da poter garantire un contributo di oltre 300mila euro. In realtà, così come ha accertato il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Terni, quegli acquisti non ci sarebbero mai stati.

Una frode ai danni del bilancio nazionale ed europeo che sarebbe stata messa in atto per intascare i fondi previsti dal piano Por Fesr dell’Umbria e che è stata invece scoperta dalle fiamme gialle sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Terni al termine di una complessa indagine tecnico-finanziaria.

I responsabili sarebbero due imprenditori ternani titolari di un’impresa attiva nella fabbricazione di motocicli e di componenti tecnologiche nel settore automotive. Secondo le indagini della finanza, gli imprenditori avrebbero presentato “a rendicontazione della spesa sostenuta per il programma incentivato, fatture per operazioni inesistenti e falsa documentazione contabile, atte a simulare l’acquisto di macchinari ed attrezzature nuove, così come statuito dal bando di finanziamento del progetto autorizzato”.

Acquisti che in realtà non ci sarebbero mai stati e che però avrebbero garantito di incassare il contributo. Senza averne titolo. Per questo, oltre alla denuncia, è scattato il sequestro su disponibilità finanziarie e beni aziendali per oltre 300.000 euro.

“L’attività evidenzia ancora una volta – spiegano dal comando provinciale delle fiamme gialle - il costante e concreto impegno, sotto il coordinamento della procura della Repubblica, al contrasto delle eterogenee forme di illeciti economico-finanziari in danno al bilancio nazionale e dell’Unione europea, a tutela dei cittadini e dell’economia legale. Attività che dall’inizio del 2021 ha già portato all’adozione di analoghe misure cautelari reali per oltre un milione di euro, nei confronti di diversi soggetti economici responsabili di illecite condotte”.

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