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Cronaca

“Siamo carabinieri, suo figlio ha causato un grave incidente: veniamo a prendere i soldi”, ma è una truffa

Chiamano la donna e si spacciano per militari e poi vanno a casa sua nella zona di Cardeto a Terni. Ma mentre stanno per uscire con gioielli e contanti, arrivano i carabinieri “veri” e li arrestano

Sembrava fatta. E invece, sulla soglia della porta, si sono trovati di fronte i carabinieri. Quelli veri e con le manette. È finito così il tentativo di truffa messo in atto da un paio di persone, tra i venti e i venticinque anni, provenienti dal Napoletano, che nei giorni scorsi hanno provato a raggirare una anziana signora residente nella zona di Cardeto, a Terni.

Il modus operandi è ormai tristemente noto. A casa della donna è arrivata una telefonata. Dall’altra parte del filo, una delle due persone che si qualifica come appartenente all’Arma e racconta che il figlio della donna ha causato un grave incidente stradale. Per evitare che il figlio venga arrestato, c’è da versare una importante somma di denaro come “risarcimento” per la persona investita.

La donna, frastornata e intimorita, acconsente, e in pochi minuti si trova alla porta un altro “carabiniere”, al quale ha consegnato 750 euro in contanti oltre a monili e gioielli in oro. Ossia, tutto quello che aveva in casa.

Col bottino in tasca, il militare fasullo, fa per allontanarsi, ma sul pianerottolo di casa si imbatte in una pattuglia di carabinieri, stavolta veri. Che gli fanno scattare le manette ai polsi e poi fanno lo stesso con il complice che era in attesa del compare all’esterno dell’abitazione.

Entrambi sono stati arrestati per il reato di truffa aggravata e trasferiti nelle camere di sicurezza del comando provinciale dell’Arma in via Radice. Per la giornata di oggi, 28 aprile, è in programma il processo per direttissima mentre gli inquirenti sono al lavoro per capire se i due abbiano agito da soli o ci sia qualche altro finto carabiniere che li ha aiutati a mettere in piedi il raggiro.

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