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Cronaca

Trasporti, il mercoledì "nero" dei pendolari: ritardi di oltre un'ora

Un guasto a un treno sulla direttissima Roma-Firenze fa spostare tutti i convogli sulla linea lenta creando disagi ai viaggiatori di Terni e Orvieto

Mercoledì nero per i pendolari, l'ennesima giornata di disagi per i viaggiatori ternani e orvietani che lavorano o studiano a Roma. Per un guasto a un treno intorno alle 17, che si è fermato all'altezza di Gallese in direzione Firenze, tutti gli altri convogli sono stati indirizzati sulla linea lenta provocando una serie di ritardi a cascata di oltre un'ora. Tredici, secondo le informazioni diffuse da Trenitalia, i treni deviati su percorsi alternativi con una situazione che è tornata alla normalità soltanto intorno alle 18,45. 

Il Regionale 2316 in partenza da Roma Termini alle 17,12 per Orvieto ha accumulato 65 minuti di ritardo mentre il Frecciabianca per Terni è arrivato a destinazione con circa 90 minuti di ritardo, il Regionale veloce 2488 previsto da Roma Tiburtina in partenza alle 18.07 ne ha accumulati 98. Addirittura l'Intercity 598 - come segnalano i pendolari - è arrivato a Orvieto con 152 minuti di ritardo e l'Euronight 234 è partito con più di 100 minuti di ritardo da Roma Termini. 

Una giornata di disagi e imprecazioni che arriva peraltro all'indomani del "no" del coordinamento dei comitati dei pendolari umbria all'introduzione dell'Isee per la Carta Tutto Treno proposta dalla Regione che intende ora portare la questione all'attenzione della consulta dei consumatori. Sulla questione torna a intervenire il presidente del consiglio comunale di Terni, Francesco Ferranti. "Di fronte a questi continui disservizi - dice - è intollerabile che la Regione applicando il coefficiente Isee vada a diminuire il contributo a migliaia di lavoratori pendolari che oltre a vivere disagi e a non avere condizioni lavorative comode, pagano le tasse in Umbria. Lunedì, insieme alla collega capogruppo di Forza Italia, Lucia Dominici, chiederemo l'inserimento dell'atto sulla Carta Tutto Treno all'ordine del giorno del consiglio comunale affinché ci sia un pronunciamento della massima assise cittadina a tutela di una scelta della giunta regionale a guida Pd che pare priva di logica e di rispetto per i lavoratori della nostra regione che peraltro si recano fuori a causa di una situazione economica, che definirei di deflazione, dovuta al perdurare di un governo regionale immobilizzato su un conservatorismo clientelare". 

Chi "non è pregiudizialmente contraria ai criteri perequativi e ridistributivi del reddito per le fasce sociali e più deboli" è invece l'amministrazione comunale di Orvieto "purché - dice l'assessore Andrea Vincenti - ciò si traduca in benefici economici, rispetto alla situazione attuale, per lo scaglione più basso. Cosa che non risulta confermata rispetto alle molte ipotesi e simulazioni di cui ad oggi si ha notizia. In tal senso, riteniamo che vi siano tutti gli elementi per affinare la bozza di lavoro. Stiamo lavorando sui tavoli regionali e del Ministero, oltre che direttamente con Trenitalia - aggiunge -  per trovare una soluzione che contempli le esigenze di una categoria, quella dei pendolari del nostro territorio, che già subisce disagi per i noti disservizi ferroviari e perché, nonostante sia attraversata dall’Alta Velocità, Orvieto non riesce, tuttora, ad essere meglio e più frequentemente collegata con le realtà di Roma e Firenze". 

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