rotate-mobile
Cronaca Orvieto

Involtini "stupefacenti", così i detenuti ricevevano la droga in carcere: indagini, sequestri e denunce

Polizia di Stato e Penitenziaria hanno scoperto un traffico di droga diretto alla casa circondariale di Orvieto. Nei guai due detenuti e la moglie di uno di loro che spediva hashish e marijuana

L’indagine è iniziata quando gli agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Orvieto hanno intercettato un pacco indirizzato ad un detenuto di origine nordafricane. Ad insospettire gli agenti il fatto che l’uomo non avesse parenti in Italia: l’intuizione si è rivelata giusta, visto che nel pacco consegnato dal corriere, nascosti fra gli involtini di bresaola, c’erano circa 130 grammi di droga fra hashish e marijuana. Da qui sono iniziati gli accertamenti in collaborazione con i colleghi del commissariato della Rupe e sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Terni.

Le verifiche hanno permesso di individuare la persona che aveva spedito il pacco, ossia la moglie di un altro detenuto italiano, anch’egli in carcere ad Orvieto.

“L’attività di indagine, lunga e laboriosa – spiega una nota degli investigatori - è proseguita per diversi mesi ed ha portato alla denuncia di tre persone per traffico di sostanze stupefacenti”. Nei guai sono finiti il detenuto nordafricano che ha fatto da tramite, il detenuto italiano reale destinatario del pacco e la moglie di quest’ultimo, per averlo spedito. Ù

A carico del detenuto italiano c’è anche l’accusa di “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti” in quanto è emerso anche l’utilizzo all’interno del carcere di un telefono cellulare, poi sequestrato.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Involtini "stupefacenti", così i detenuti ricevevano la droga in carcere: indagini, sequestri e denunce

TerniToday è in caricamento