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Cronaca

Beccato con un carico di rifiuti ferrosi, il giudice lo assolve: “Materiale prelevato da fossi e torrenti, ha ripulito l’ambiente”

All’uomo era contestato il trasporto senza autorizzazione e senza la particolare licenza per raccogliere residui metallici

Assolto per particolare tenuità del fatto. È la decisione del tribunale penale di Perugia in merito all’accusa di aver trasportato 20 quintali di materiale ferroso, non pericoloso, ma senza essere in possesso di alcuna autorizzazione. Oltre al procedimento penale, l’uomo era stato multato e il furgone sequestrato.

L’uomo, difeso dall’avvocato Pasquale Perticaro, era stato fermato durante un servizio di controllo da parte dei carabinieri di Assisi che lo avevano intercettato alla guida del suo furgone che all’apparenza risultava viaggiare con un carico maggiore di quanto consentito dal codice della strada.

I militari avevano appurato che il furgone era carico di materiale ferroso di recupero - elettrodomestici, vasche da bagno in ferro e tubi - per oltre 20 quintali di peso. Materiale raccolto direttamente da fossi, argini di torrenti e discariche abusive, oppure liberando garage e scantinati di persone che si volevano liberare di vecchi oggetti in ferro.

L’attività di recupero del ferro, però, sarebbe stata svolta senza il formulario di identificazione dei rifiuti e senza che l’uomo fosse iscritto all’albo dei gestori ambientali, obbligatoria per la raccolta e il trasporto di rifiuti non pericolosi. Dagli accertamenti è emerso che era solo titolare di un’impresa di commercio ambulante.

Il giudice ha valutato positivamente, ai fini della decisione, la tesi difensiva che puntava a sottolineare il valore ambientale del lavoro dell’uomo che liberava fossi e torrenti da rifiuti vari.

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