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Cronaca

Troppo penalizzati creditori e azienda, il tribunale di Terni blocca l’asta al ribasso e “salva” l’azienda

L'impresa ha fatto ricorso alle misure protettive ed ha ottenuto una nuova stima e valutazione dei beni, mantenendo la produzione

Un’asta al ribasso che avrebbe pregiudicato gli interessi dei creditori e dell’azienda stessa. È la storia di Natale che arriva dal tribunale di Terni e che riguarda un’impresa agricola nel Ternano, assistita dall’avvocato Alessandro Bacchi, che nel tempo si è trovata esposta con banche ed erario per 1 milione e 600mila euro. Debiti da fronteggiare con la vendita all’asta di beni e attrezzature.

“Nonostante gli sforzi, l’azienda sin dal 2014 si è trovata a dovere fare fronte a delle aste e a seguito dei ribassi beni periziati circa 640mila euro sarebbero andati all’asta per circa il 10% del valore, con grave danno sia per i creditori che non si sarebbero visti soddisfatti – afferma l’avvocato Bacchi - sia per l’azienda che avrebbe perso tutti i beni e sarebbe rimasta con i debiti senza poter più operare”.

Per questo è stato fatto ricorso alla legge 118/2021, attraverso la quale si è ottenuta, mediante la nomina di un esperto nominato l’adozione delle cosiddette misure protettive in base al quale verrà riproposto al ceto creditorio una soluzione migliorativa rispetto alla vendita all'asta così contemperando varie esigenze: continuità aziendale e salvaguardia dei livelli occupazionali, mantenimento del patrimonio e incasso per il ceto creditorio migliorativo rispetto alla base di asta”.

Il tribunale di Terni ha preso atto della regolarità della procedura e ha disposto all’ultimo momento, cioè ieri primo dicembre, la sospensione dell’asta che si sarebbe dovuta tenere oggi, dando una speranza agli imprenditori con criticità.

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