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Cronaca

Cocaina al figlio dodicenne, il padre: voglio vederlo. Ma il giudice dice di no

In carcere dopo essere stato condannato per maltrattamenti in famiglia e denunciato dalla madre del bimbo per avergli offerto la “polvere magica”, il 40enne di Terni ha chiesto di incontrare il ragazzino in videoconferenza. La decisione del tribunale

Ha chiesto di incontrare il figlio in videoconferenza. Ma il giudice ha detto no. I prossimi passi: aspettare che il tribunale di Terni decida sulla possibile sospensione della potestà genitoriale e sull’incidente probatorio per ascoltare il dodicenne in merito all’episodio in cui il padre gli avrebbe offerto la “polvere magica”.

La vicenda. L’uomo, quarantenne ternano, è stato denunciato dalla ex compagna e madre del bambino, oltre che di un altro figlio più piccolo, per avere “offerto” di provare la cocaina al ragazzino. I fatti si sarebbero verificati a fine giugno, mentre porta la data del primo luglio il certificato medico che conferma la presenza di cocaina nel sangue del bimbo.

In quegli stessi giorni, l’uomo è stato condannato dal tribunale di Terni per maltrattamenti in famiglia in merito a diversi episodi avvenuti nel tempo, l’ultimo dei quali lo scorso gennaio. Allora, il quarantenne aveva colpito la ragazza con un pugno al volto che fece scattare un provvedimento di avvicinamento alla casa familiare, violato sempre nel mese di giugno.  

Dal carcere, il quarantenne ha inoltrato la richiesta di incontro con il figlio, alla quale si sono opposti i legali della ragazza, gli avvocati Giacomo Marini e Federico Favilla. No, anche dal tribunale, che ora dovrà decidere sui prossimi passaggi legati a quel pomeriggio di giugno quando l’uomo venne “sorpreso” dal ragazzino mentre stava facendo uso di cocaina e per tutta risposta avrebbe detto: “Vieni, che papà ti fa provare la polvere magica”.

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