Una “giungla” di marijuana in casa, arrestato: “La uso come antidepressivo” e il giudice lo libera
Cinquantenne fermato dai carabinieri di Terni e trovato in possesso di 60 piante e oltre 160 grammi di “erba”: la decisione del tribunale
Incastrato da una “soffiata”, è stato rimesso in libertà dal giudice del tribunale di Terni in attesa del processo. È una decisione destinata a far discutere quella presa ieri mattina nei confronti di un cinquantenne, trovato in possesso di piante e marijuana pronta all’uso.
Fermato la sera precedente dai carabinieri, nella tasca del giaccone i militari gli hanno trovato un paio di grammi d’erba. Dall’auto, gli investigatori sono passati a setacciare il suo appartamento. E la scoperta è stata notevole: 61 piante, altri 160 grammi di marijuana e svariati semi. Arrestato dal personale dell’Arma, ieri mattina è stato processato per direttissima.
In aula, assistito dall’avvocato Marco Marchioli, l’uomo ha però potuto fornire la sua versione. Quella marijuana viene assunta regolarmente come antidepressivo – l’uomo è separato dalla moglie - ed anche a “scopo ricreativo”, oltre che come antidolorifico a seguito di un incidente di moto che ha coinvolto il cinquantenne nel 2018 e che gli ha lasciato strascichi fisici che, altrimenti, dovrebbero essere trattati con dei farmaci.
Elementi questi che hanno convinto il tribunale di Terni a convalidare l’arresto eseguito dai carabinieri ma anche a disporre che l’uomo non sia sottoposto a nessuna misura cautelare – fatto salvo l’obbligo di firma – in attesa del processo che si aprirà il prossimo 26 maggio.