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Cronaca

“Prima di saltare mi ha mandato un bacio, è morto con il sorriso in faccia”, undici anni fa moriva Pietro Taricone

Il lancio col paracadute e lo schianto a terra nei pressi dell’aviosuperficie di Terni. Poi ancora il delicatissimo e lungo intervento chirurgico che non è servito a salvare la vita all’attore. Il ricordo di Kasia Smutniak

Il cuore di Pietro Taricone si è fermato alle 2.30 del mattino del 29 giugno del 2010. La mattina precedente, il popolare attore – fra i protagonisti della prima edizione del Grande fratello – era rimasto vittima di un bruttissimo incidente all’aviosuperficie di Terni.

L’inchiesta coordinata dall’allora giudice per le indagini preliminari del tribunale di Terni, Maurizio Santoloci, stabilirà che lo schianto al suolo era stato provocato da un errore nel calcolo dei tempi di apertura del paracadute con cui Taricone di era lanciato. Assieme ad altre otto persone, Taricone stava partecipando ad un corso per lanciatori esperti. Dopo un primo lanciato andato bene, l’attore tornò in quota: fu l’ultimo a saltare dall’aereo da un’altezza di circa duemila metri. Qualcosa, attorno a cinquanta metri dal solo, non ha funzionato. L’incidente si è verificato intorno alle 13.

Trasportato d’urgenza al Santa Maria, era in condizioni disperate a causa di un arresto cardiaco, fratture multiple e una forte emorragia interna. I medici dell’ospedale di Terni tentarono in tutti i modi di salvargli la vita: Taricone fu sottoposto ad un complesso intervento chirurgico che si protrasse per ben nove ore. Ma non ci fu nulla da fare.

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Originario di Trasacco, in Abruzzo, dopo l’esperienza del reality Taricone fu attore di serie televisive e cinema. E proprio sul set del film Radio West, conobbe Kasia Smutiniak, attrice polacca che divenne sua compagna e con cui ebbe anche una figlia, Sophie, nata nel 2004.

A ricordare i fatti di quel giugno di undici anni fa è la Smutniak, che nel 2011 ha anche aperto in Nepal la fondazione Pietro Taricone Onlus.

“Eravamo felici. Non potevamo darci più di così. Io so che in quel momento lui era felice. Prima di saltare – ricorda l’attrice - mi ha mandato un bacio, facendo la faccia buffa, hanno riso tutti. Poi si è lanciato. Non si è reso conto di niente, è morto col sorriso in faccia. Io ero accanto a lui. Se potessi scegliere un modo di morire, vorrei anch’io morire così: nel momento più felice della vita. Chiunque lo abbia conosciuto, ha capito che era una persona speciale, era veramente unico. Lui era sempre molto riservato, sensibile e molto schietto. Io sono stata la più fortunata perché l’ho avuto per otto anni tutto per me”.

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