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Cronaca

Usl Umbria 2, continua la somministrazione degli anticorpi monoclonali: altri due pazienti sotto la cura sperimentale

La preparazione e la formazione affidata al Laboratorio centralizzato di Galenica Clinica dell'ospedale "San Giovanni Battista" di Foligno. Ecco come funziona la cura e come opera la task-force umbra

Ha fornito i gel igienizzanti, con produzione propria, per tutto questo periodo di pandemia per le strutture ospedaliere dell'UslUmbria 2 (Terni-Foligno-Spoleto-Narni-Orvieto), ora sta svolgendo un grande ruolo per la terapia sperimentale anti Covid-19 Bamlanivimab, ovvero la preparazione degli anticorpi monoclonali per arginare il virus nei pazienti contagiati. Stiamo parlando di una eccellenza sanitaria tutta di casa nostra: ovvero  il Laboratorio centralizzato di Galenica Clinica dell'ospedale "San Giovanni Battista" di Foligno che fornisce tutta l'azienda Usl Umbria 2. 

"In questa fase - ha spiegato Maria Antonietta Calzola - i farmacisti di galenica dell'Azienda Usl Umbria 2 rispondono, con competenza e tempestività, alle richieste, ai bisogni ed alle aspettative dell’ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto, il primo in Umbria ad aver somministrato la terapia sperimentale anti Covid-19 Bamlanivimab. Nel rispetto delle NBP (Norme di Buona Preparazione della Farmacopea Ufficiale), un sistema complesso di regole per una accurata, precisa e completa tracciabilità di tutte le fasi di preparazione di un farmaco a garanzia della qualità, sicurezza ed efficacia del preparato, giovedì scorso è stato allestito, presso il nostro Laboratorio, l’anticorpo monoclonale destinato alla prima paziente umbra nella struttura complessa di Medicina Interna di Spoleto diretta dalla dr.ssa Anna Laura Spinelli". 

Gli anticorpi-monoclonali si tratta di sostanze (proteine prodotte in laboratorio) che imitano la capacità di difesa del nostro sistema immunitario puntando alla proteina Spike del SARS-CoV-2. Secondo i test effettuati questi farmaci abbattono la carica virale riducendo il rischio che l’infezione evolva in forma acuta.  Le terapie vengono somministrate per infusione endovenosa e "sono da effettuarsi ​- indicano gli esperti Aifa - in un tempo di 60 minuti (seguiti da altri 60 minuti di osservazione) e in setting che consentano una pronta e appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.

Atri due pazienti umbri, sempre a Spoleto, saranno soggetti in queste ore alla somministrazione del Bamlanivimab. Per garantire queste operazioni che aumenteranno nel corso delle settimane, la task-force della Calzola ha formato il personale infermieristico su tutte le istruzioni raccomandate sulle modalità, sequenza di azioni, velocità e tempo di infusione.  Per evitare eventuali sprechi di farmaco legati alla complessità della patologia e del percorso assistenziale del paziente Covid-19 candidato alla terapia monoclonale, con il consueto impegno e disponibilità, il Laboratorio Galenico è all'opera anche nei giorni festivi per la preparazione del farmaco, che avviene a poche ore dalla sua somministrazione in quanto la stabilità della soluzione diluita di Bamlanivimab è di 24 ore in una temperatura compresa tra i 2 e gli 8 gradi centigradi.
 
Nei prossimi giorni verrà infine implementato l'allestimento del Bamlanivimab con tecnica automatizzata mediante il robot Apoteca Chemo già utilizzato da anni presso il Laboratorio centralizzato di Galenica Clinica di Foligno per la preparazione delle terapie oncologiche dell'Azienda Usl Umbria 2.

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