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Cronaca

Vaccini Coronavirus, la denuncia: “Seconda dose rinviata per me fragile, nessun problema per i figli di chi ha la 104”

“Ho fatto la prima dose il 13 maggio, avrei dovuto fare la seconda di Pfizer il 3 giugno, ma l’appuntamento è stato posticipato al 24: perché devo aspettare tanto? Sono indignata”

“Le persone con patologie, come me, dovrebbero essere tutelate. E invece, questo non succede. Sono indignata”. Terni Today raccoglie la segnalazione di una donna ternana a cui è stato posticipato l’appuntamento per la somministrazione della seconda dose di vaccino.

La prima dose – il farmaco è Pfizer – risale allo scorso 13 maggio. “Poi, era stato stabilito che il 3 giugno avrei dovuto fare la seconda dose”, racconta la donna. “E invece, ho ricevuto un altro messaggio un paio di giorni fa con il quale sono stata informata del fatto che avrei posticipato al 24 giugno”.

In base ai dati aggiornati alle 8 di oggi, 31 maggio, in Umbria sono state somministrate 523.895 dosi di vaccino a fronte delle 539.415 consegnate: gli umbri che hanno ricevuto una dose di vaccino sono 359.336 mentre quelli che hanno ultimato il ciclo vaccinale sono 173.540, pari al 22,33% dell'obiettivo. La categoria più “coperta” è quella degli over 80 (quasi il 33% ha ultimato la vaccinazione). Dallo scorso venerdì sono cominciate le pre-adesioni per la fascia d'età 30-39 anni mentre da oggi possono aderire alla campagna le persone nate fra il 1992 e il 2005 (fascia d'età 16-29).

Fragili e caregiver - ossia conviventi di persone con determinate patologie - rientrano nelle categorie prioritarie anche se appare evidente – anche in base alla testimonianza che abbiamo raccolto – che esistono delle disparità. Per quanto riguarda caregiver e familiari, la Regione Umbria specifica che “sono ammesse alla vaccinazione 2 persone (familiari conviventi/genitori/caregiver) per soggetto estremamente vulnerabile o disabile grave. In caso di nuclei familiari più numerosi o numero di caregiver superiore a 2, sono ammesse fino a 4 autocertificazioni per soggetto estremamente vulnerabile o disabile grave, numero nel quale vanno ricompresi coloro che sono stati già vaccinati o ammessi alla vaccinazione per altra categoria e si trovano nella condizione descritta dall’autocertificazione”.

Ed è proprio su questo aspetto che si appuntano le riflessioni sollevate dalla donna ternana. “Stanno facendo i vaccini a chi sta bene come i figli di chi ha la 104, perché io devo aspettare tanto? Le persone con patologie, come me, dovrebbero essere tutelate”.

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