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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Cronaca

Vaccini Coronavirus, l’incognita dosi rallenta il calendario: da lunedì al via la prenotazione per gli over 60

Entro la fine di giugno è prevista la consegna di oltre 203mila farmaci, ma 75mila sono ancora da consegnare. Coletto: tutto dipende dal numero di vaccini, accettiamo la prenotazione poi apriremo in base alle dosi consegnate

“Nonostante l’accelerazione del generale Figliuolo…”, l’Umbria non aprirà le prenotazioni agli over 40 da lunedì per il vaccino anti Coronavirus. “Partiremo con la fascia d’età 60-69 da lunedì e poi progressivamente ai fragili e ai 50-59 anni. Tutto dipende dal numero di vaccini che avremo a disposizione”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, durante la conferenza stampa settimanale convocata per fare il punto sull’emergenza Coronavirus (“l’ondata epidemica scende ma è molto lenta e sta diventando sempre più lenta”) e sullo stato di attuazione della campagna vaccinale.

Il riferimento di Coletto è alla nota inviata nelle scorse ore da parte del commissario nazionale all’emergenza Covid nella quale si dà la facoltà alle regioni di aprire alle prenotazioni per la fascia d’età 40-49. Possibilità che non verrà però offerta dall’Umbria, almeno al momento. Ci sono infatti da completare altre fasce d’età prima di arrivare ai quarantenni. Questo perché, spiega la task force regionale, il numero di anziani in Umbria è, in proporzione, più alto rispetto ad altre realtà italiane e perché il numero di dosi a disposizione non sempre è stato sufficiente a garantire tutte le esigenze.  

Poco più del 13% degli umbri (13,46%) ha completato il ciclo vaccinale anti Coronavirus. Un dato questo che colloca l’Umbria nella fascia alta della performance vaccinale. La copertura più alta si trova in Liguria (16,59%) mentre la Provincia autonoma di Trento è quella che fa peggio (8,36%).

Più nel dettaglio, nella popolazione over 80, il ciclo completo riguarda il 77,04% della popolazione (l’Emilia Romagna è all’85,45% mentre la Sicilia al 54,7%) mentre nella fascia d’età 70-79 anni i risultati sono più lenti. Il ciclo completo della vaccinazione riguarda infatti il 12% della popolazione. Peggio dell’Umbria fanno soltanto Piemonte (11%), Toscana (10,67%), Lombardia (10,03%), Basilicata (7,29%) e provincia di Trento (7,05%).

Dati in altalena nella fascia 60-69 dove solo il 28,61% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, mentre la copertura completa interessa una fetta pari all’11,58%.

Il tema centrale riguarda però l’approvvigionamento di dosi se è vero, come sostenuto dai vertici di Palazzo Donini, che l’arrivo sufficiente di farmaci, garantirebbe una copertura più ampia della popolazione. Dal 16 maggio al 29 giugno è previsto un approvvigionamento pari a 203.580 dosi di vaccino: di queste, però, quelle previste dal 5 al 29 giugno (26.100 dosi) sono ancora da confermare. "Ballerine" anche altre 49mila consegne che dovrebbero avvenire a cavallo fra il 20 maggio e il primo giugno. Di fatto, sono dunque ancora da confermare oltre 75mila dosi rispetto alle 203mila totali previste.

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