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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

AstraZeneca, la testimonianza: “Si è puntato sui vaccini senza mettere a punto una cura. E ora cosa ci aspetta?”

Eduardo De Dominicis, segretario regionale del Pc, è rientrato nel piano vaccinazione in quanto operaio all’ospedale di Terni. “È finito l’esperimento?”. La Regione: la campagna va avanti, ecco le prossime tappe     

“E ora, dopo che l’Oms ammette che si è puntato da subito ai vaccini senza impiegare tempo a mettere a punto una cura, dopo che per un anno siamo andati avanti senza nulla ma in un mese c’era la necessità di bucare tutti, dopo che ci hanno inoculato la prima dose, ora, a noialtri lasciati così, con un buco su due, cosa ci aspetta? È finito l’esperimento?”.

Eduardo De Dominicis, giovane ternano segretario regionale del Partito comunista, lavorando come operaio all’interno dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, è rientrato nel piano di vaccinazione nazionale ed ha esternato le perplessità vissute sulla propria pelle su facebook, sia il giorno del vaccino sia il giorno in cui ha scoperto che probabilmente non ci sarà nessuna seconda dose per lui. A De Dominicis è stato infatti somministrato il farmaco AstraZeneca, ora sospeso in via cautelativa da Aifa, Agenzia italiana del farmaco, in attesa di approfondimenti sugli eventi avversi che si sono verificati.  

“Lavorando all’interno dell’ospedale – raccontava De Dominicis lo scorso 13 marzo - sono rientrato nel piano di vaccinazione nazionale. Non abbiamo competenze per sapere se e quanto ci sia da preoccuparsi, né tantomeno per determinare quale sia il miglior vaccino, questo è chiaro. Ma è altrettanto chiaro che un vaccino che non è prodotto da uno Stato, è prodotto per fini di lucro, ed in nome del dio denaro da sempre si è trascurata la qualità per il massimo profitto possibile. Non abbiamo mezzi e competenze, né scelta, è vero. Ma possiamo candidamente affermare, almeno, che una popolazione lasciata a vivere questi legittimi dubbi e paure, è una popolazione distante dal pieno diritto alla salute e alla sanità pubblica”.

“Ha avuto senso, quindi, sbrigarsi? Ha avuto senso iniziare la vaccinazione su scala nazionale – riflette invece ora De Dominicis, alla luce della sospensione della somministrazione del farmaco AstraZeneca - adducendo motivazioni lavorative che sottintendevano la mera apparenza volontaria, quanto più una contingenza di necessità e prerogativa per il campo in cui si lavora? Non eravamo classiche cavie volontarie, eravamo fortemente consigliati, se non altro, per la categoria o il settore al quale apparteniamo”.

“La Costituzione prevede che le persone vivano la propria sanità pubblica con questi dubbi e queste paure? Quando ci fornirete la cura piuttosto che una chimera?”, si chiede dunque in chiusura della sua riflessione il segretario Pc dell’Umbria.

Intanto, dopo il blocco delle vaccinazioni con AstraZeneca, la Regione Umbria rende noto che “prosegue il piano vaccinale con vaccino Pfizer e Moderna”, con il commissario per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, che sottolinea che “oggi i punti vaccinali stanno proseguendo l’attività vaccinando gli over 80 come previsto nel piano vaccinale”.

“In attesa delle indicazioni di Aifa e Ema – spiega D’Angelo – la Regione sta riorientando la campagna vaccinale con lo scopo di anticipare ad aprile la vaccinazione degli over 80 già prenotati a maggio. Questo passaggio è stato deciso per garantire un intervento di massa e implementare l’attività vaccinale anche in questa fase in cui la vaccinazione con AstraZeneca ha subito un arresto. Inoltre, abbiamo avviato un proficuo confronto con i medici di medicina generale per coinvolgerli nella vaccinazione dei cittadini di età compresa tra i 70 e 79 anni. I medici potranno inoltre valutare interventi vaccinali su una fascia importante della popolazione come è appunto quella delle persone estremamente vulnerabili che si sta procedendo ad individuare nominalmente, eleggibili alla vaccinazione con dosi di Moderna anche a domicilio, solo nei casi in cui queste persone non riescano a spostarsi dalla propria abitazione. Il 20 marzo – ha concluso il commissario – attendiamo una nuova consegna di vaccino Moderna”.

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