Violento, razzista e pericoloso: via dall’Italia. Ha litigato anche coi vicini di casa per le galline tenute sul terrazzo
Espulso dalla polizia di Terni un cittadino albanese di 43 anni: nel suo curriculum diversi reati, dalle minacce a pubblico ufficiale fino ai furti e alla guida in stato di ebbrezza
Nell’ultimo mese aveva inanellato una serie di denunce: violenza e minacce a pubblico ufficiale, furto, guida in stato di ebbrezza. A fine ottobre era stato anche arrestato in flagranza di reato per atti persecutori e lesioni personali. Nel suo curriculum anche diversi esposti da parte dei vicini di casa e le segnalazioni di condotte persecutorie minacciose nei confronti degli altri residenti del condominio in cui viveva dopo che gli avevano chiesto di tenere un comportamento più rispettoso e di spostare in un ambiente più adatto le galline che teneva in balcone.
A mettere sulle sue tracce gli agenti dell’ufficio immigrazione della questura di Terni un episodio di fine ottobre: offesa razzista durante la celebrazione della Giornata delle vittime del mare in piazza della Pace, per ricordare la strage dei migranti del 2013. Gesto che gli era costato il Dacur, divieto di accesso alle aree urbane, emesso dal questore di Terni, Bruno Failla.
Provvedimento che è stato però violato in diverse occasioni, assieme a tutti gli altri reati collezionati nelle ultime settimane in una vera e propria escalation, culminata con la “guerra” fatta ai vicini di casa per la “gestione” delle galline.
Al cittadino albanese di 45 anni la divisione anticrimine della questura ha dunque notificato la misura dell’ammonimento del questore per stalking condominiale, prima di accompagnarlo al centro di permanenza e rimpatrio di Bari, in attesa del primo volo utile per il suo Paese, a seguito della revoca del titolo di soggiorno per pericolosità sociale.
