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Economia

Arriva la task force contro i furbetti delle tasse

Un pool di otto dipendenti del Comune a caccia di evasori. Sotto la lente le bollette dei rifiuti dal 2014 al 2017. La lettera d’incarico: indagini anche al di fuori dell’ordinario orario di lavoro

Palazzo Spada tira la cinghia: l’obiettivo è recuperare risorse e soprattutto scovare quella fetta di contribuenti che cerca di scappare dal fisco. Per questo l’organo straordinario di liquidazione, all’indomani degli esiti del ballottaggio che hanno assegnato a Leonardo Latini la fascia tricolore, ha deliberato la costituzione di un “gruppo di lavoro” per il recupero dell’evasione fiscale. Alla task force – composta da sei dipendenti comunali ai quali all’occorrenza se ne affiancheranno altri due, tutti interni all’ufficio tributi dell’Ente - è stato affidato il compito “di procedere al recupero dell’evasione tributaria, in modo particolare con riferimento alla Tari per le annualità secondo semestre 2014, 2015, 2016 e 2017”.

Una forte accelerata che si rende necessaria nonostante gli elementi che il Comune di Terni aveva inserito nel piano di riequilibrio finanziario, scivolato poi nella dichiarazione di dissesto. Proprio quel documento rilevava infatti come “le misure di contrasto all’evasione fiscale hanno consentito al Comune di registrare tra il 2015 e il 2016 maggiori accertamenti di oltre 4 milioni di euro”. Alla fine del 2017, relativamente a lci, Imu, Tasi, erano stati già contabilizzati 240 avvisi per quasi 825mila euro, oltre alla notifica di 147 provvedimenti per circa 630mila euro e altri 156 avvisi da notificare per oltre 2,3 milioni di euro.

Sembra però necessario fare di più e farlo soprattutto in tempi più rapidi. Al pool anti-evasione viene perciò indicato il termine di settembre 2018 per inviare gli avvisi di accertamento, “posticipando I’invio di quelli relativi all’annualità 2017 successivamente al recapito da parte di Asm Terni del sollecito di pagamento” e viene chiesto di “prestare attività di lavoro a favore dell’organo straordinario di liquidazione anche al di fuori dell’ordinario orario di lavoro, fino ad un massimo di sessanta ore mensili”.

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