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Economia

L'associazione umbra che dà la caccia a quelle banche furbette. Sabatini: "Ci battiamo contro tassi, decreti ingiuntivi e spese irregolari"

"Alla banca, quindi, si possono e si devono contestare tutte le probabili irregolarità formali che sono numerose. Bisogna agire prima che sia troppo tardi perché l’atteggiamento tardivo e non decisivo di aspettare produce più danni della grandine"

C'è una associazione che nasce in Umbria nel 2008 con l'obiettivo di difendere gli interessi degli imprenditori dagli errori, abusi e spesso vere e proprie aggressioni messe in atto da alcuni istituti di credito non leali verso i propri clienti. Una lotta che spesso compromette la stessa integrità delle imprese di casa nostra che in alcuni casi sono costrette a chiudere per via di costi e interessi irregolari. L'associazione si chiama Upli (Uniti per le imprese) ed è stata fondata dall'imprenditore umbro Leonardo Sabatini, ternano doc: "Eravamo convinti a creare un luogo in cui sostenere gli imprenditori rimasti coinvolti in situazioni di contenzioso bancario,  decisi a non cedere ai soprusi delle banche". L’Associazione  ha formato un Team di professionisti e acquisito nel tempo conoscenze ed esperienza al fine di assistere e tutelare nel contenzioso bancario e nella protezione del patrimonio gli imprenditori associati, i loro familiari come fideiussori e chiunque ne abbia necessità, con la diretta esperienza consolidata dei fondatori dell’Associazione.

Dottor Sabatini l'associazione come agisce e come tutela le imprese?
Assiste e rappresenta gli Associati nella tutela dei loro diritti nel contenzioso bancario, finanziario e tributario con strumenti di efficace risoluzione nelle procedure sia giudiziali che stragiudiziali. L’associazione tutela l’associato durante tutto il periodo del contenzioso con propri Studi convenzionati di Professionisti Tecnici Peritali e Legali esperti e specializzati esclusivamente in materia bancaria, considerati da noi i migliori soprattutto per la competenza dimostrata e riscontrata dai risultati attesi ed ottenuti.

Avete ottenuto risultati? E in concreto cosa hanno ottenuto i vostri associati?  
Molti dei nostri Associati hanno recuperato importanti somme di denaro passando anche da debitori a creditori, riducendo il debito, sia nelle richieste restitutorie ai fini del recupero e della restituzione di tutte le somme indebitamente pagate e non dovute a titolo di interessi spese, oneri e commissioni che nelle opposizioni agli atti esecutivi emessi dalle banche come decreti ingiuntivi, precetti e pignoramenti, liberando anche gli Imprenditori e i loro familiari dalle fideiussioni prestate e destinatari di molteplici sentenze emesse dai più autorevoli Tribunali italiani che hanno riconosciuto a nostro favore quanto da noi sostenuto e contestato. Inoltre visti i tempi della Giustizia instaurare una contestazione legale produce situazioni favorevoli come ad esempio il saldo e stralcio.

Nella maggior parte dei casi quando venite contattati? E a che punto è il contenzioso tra banca e impresa?
Purtroppo i nostri Associati si rivolgono alla nostra Associazione solo al ricevimento di un atto esecutivo come decreto ingiuntivo, pignoramento o esecuzione a nella fase chiamata di pre-contenzioso, una infida formula che manifesta le minacce dei funzionari di banca che promettono di girare la pratica all’ufficio contenzioso, nel caso in cui non si rientri immediatamente dallo scoperto, con la minaccia di successive azioni giudiziarie di recupero con un vero e proprio terrorismo psicologico. In questa fase l’istituto di credito cerca di consolidare una posizione che molto spesso, per effetto di tutte le irregolarità commesse oltre ai i noti illeciti dell’usura e dell’anatocismo, è più debole di quanto si possa immaginare come ad esempio tra le tante la indeterminatezza delle condizioni pattuite e la trasparenza bancaria. Gli istituti di credito cercano in ogni modo di intimorire il cliente inviando una lettera di revoca dagli affidamenti e di messa in mora, di attivare le fideiussioni cioè di richiedere i soldi ai garanti con l’ulteriore minaccia di aggredire i beni immobili degli stessi. Ma poi ecco che passano da cattivi a salvatori proponendo un piano di rientro con clausole che manlevano le banche da ogni responsabilità in merito alla concessione del finanziamento e che determinano, da parte del debitore, il riconoscimento del debito, quindi si blindano di fronte al diritto di una successiva contestazione anche legale, con il piano di rientro che viene anche segnalato alla centrale dei rischi pertanto visto anche dalle altre
banche, oppure propongono, in via del tutto eccezionale poiché vogliono salvaguardare l’azienda, i dipendenti e l’imprenditore, una concessione di un finanziamento a breve termine o a lungo termine quest’ultimo con ipoteca su beni immobili, che non costituisce liquidità per l’azienda, ma serve solo a eliminare la pregressa esposizione di conto corrente o finanziamento però maggiorata dell’ipoteca. 

La proposta di conciliazione è una buona via oppure...
Gli inviti alla apparentemente conciliante sistemazione così proposta impedisce all’azienda di proporre eccezioni e agire giudizialmente successivamente. Non bisogna accettare mai queste proposte e definire invece una strategia risolutoria con chi lo fa per lavoro e quotidianamente si confronta con le banche anche nei tribunali. È fondamentale acquisire le consapevolezza che si può trattare da pari a pari con la banca invertendo in tal modo il rapporto di forza che per anni l’ha vista come intoccabile. Consapevolezza che necessita di coraggio, tempismo e attenzione. Alla banca, quindi, si possono e si devono contestare tutte le probabili irregolarità formali che sono numerose. Bisogna agire prima che sia troppo tardi perché l’atteggiamento tardivo e non decisivo di aspettare produce più danni della grandine.

Perche gli imprenditori dovrebbero contattare voi invece che un normale avvocato esperto nel settore? 
Per le difficoltà economiche che incontrano quotidianamente come l’accesso al credito oramai diventato impossibile. Infatti il nostro primario ed esclusivo obiettivo non è quello di fare causa alla banca ma di far ottenere ai nostri Associati la restituzione degli interessi e delle spese illegittimamente pagate alla banca, ovvero arrivare soprattutto a recuperare tutto quello che è stato illegittimamente versato nel tempo in ordine di interessi, oneri , spese e di quello che non si dovrà più pagare in futuro nei rapporti bancari ancora in essere. È un tesoretto che si può e si deve richiedere poiché la legge lo permette. Il potere e la forza economica delle banche inducono il cliente a sentirsi impotente e sempre, lo fa desistere dall’attivare qualsiasi tipo di contestazione o di rivendicazione dei propri diritti, anche quando vi è la certezza, che l’istituto di credito perpetrato abusi o illeciti come usura e anatocismo.

Per i rapporti bancari chiusi è possibile recuperare tutto quello illegittimamente pagato? 
È proprio qui che c’è il vero tesoretto. Nei rapporti bancari chiusi e/o estinti da non oltre 10 anni, quale termine di prescrizione che decorre dal momento della chiusura del conto corrente, del mutuo, del finanziamento e del leasing, abbiamo sempre verificato la presenza di un tesoretto nascosto che la banca ha trattenuto indebitamente all’imprenditore ma che se non viene richiesto non potrà mai essere restituito. Un modo per ottenere una liquidità oramai insperata.

Perchè le banche in alcuni casi hanno questo comportamento irregolare?
L’obiettivo primario della banca è quello di fare profitto a qualsiasi costo con qualsiasi mezzo a scapito delle Aziende e degli Imprenditori. Il maggior profitto della banca molto spesso dovrebbe essere sanzionato poiché illegittimo. La banca per generare maggior profitto applica interessi, spese e competenze maggiorate con ingegnosi e complessi meccanismi che solo un esperto è in grado di verificare. Le piccole imprese, che rappresentano circa il 90% del tessuto produttivo dell’Italia sono da sempre, l’agnello più sacrificato sull’altare del profitto delle banche come riporta un tra i più
illustri giornalisti italiani dedito a contrastare gli abusi bancari.

I controlli sono pochi, le sanzioni minime... allora perchè certe banche dovrebbero smettere con questi schemi che voi definite furbetti? 

È proprio uno dei nostri obiettivi primari della Associazione ovvero quello di diffondere agli Associati la conoscenza della legge, delle normative e dei diritti nei rapporti con la banca e gli istituti di credito, la possibilità di contestare, difendersi e opporsi sempre all’impiego arbitrario della legge da Parte delle Banche, di Banca d’Italia, degli Istituti di Credito e delle Istituzioni. Se la procedura è ben preparata con argomentazioni tecniche vere e supportata da avvocati esperti della materia che denunciano e spiegano le illegittimità perpetrate dalle banche e dalle finanziarie i Giudici applicando la legge sono obbligati a sanzionare le banche. Ma è necessario essere preparati e soprattutto indipendenti dalle logiche lobbistiche e dalla politica.

Quindi manca l'informazione giusta...
È proprio così. Manca l’informazione sui diritti del Cliente mentre è sempre presente l’informazione sui doveri. La quasi totalità dei nostri Associati che hanno firmato un contratto di mutuo, di finanziamento o di conto corrente con la Banca non li hanno letti ne prima di firmarli ne dopo firmati. Purtroppo gli imprenditori le uniche condizioni dove prestano attenzione sono gli importi erogati, gli importi delle rate e a volte il tasso di interesse. Molto spesso nemmeno conservano i contratti. Tutte le banche applicano condizioni che spesso e volentieri sono vietate dalla legge italiana e diverse da quelle pattuite o addirittura mai pattuite in contratto applicando condizioni peggiorative per il Cliente.

Perche un imprenditore dovrebbe rivolgersi alla vostra associazione. 

Perché rappresentiamo e difendiamo incondizionatamente i nostri Associati come se fossimo noi stessi. Redigiamo gratuitamente una prima Preanalisi con la verifica della presenza di eventuali anomalie, la quantificazione degli importi rivendicabili e la valutazione della convenienza dell’eventuale reclamo, conoscendo subito quanto recuperare o risparmiare nel rapporto con la banca, sulla possibilità di contestazione per il recupero degli interessi e delle spese e la possibilità di difendersi dagli atti esecutivi o per prevenire ed evitare le conseguenze di un’azione giudiziaria. Poi per il prosieguo della procedura coordiniamo tutti i professionisti Tecnici e Legali per la preparazione e l’instaurazione del contenzioso

In quali zone siete operativi?
Abbiamo Associati in tutta Italia con una presenza più importante nel centro Italia nelle regioni di Toscana Umbria Marche Lazio e Abruzzo. Il nostro sito: https://www.upli.it

Cosa consiglia ad un associato quando si rivolge alla associazione poichè è in difficoltà? 
Non smetteremo mai di ripetere a chi si rivolge alla nostra Associazione, sia se in difficoltà a pagare le rate dei finanziamenti oppure a rientrare dei fidi dei conti correnti causa la crisi imperante, sia per la tutela dei loro diritti e per riavere tutto quello illegittimamente versato e pagato alla banche durante i rapporti bancari, che molti dei nostri Associati hanno recuperato importanti somme di denaro passando anche da debitori a creditori, riducendo il debito, sia nelle richieste restitutorie che nelle opposizioni agli atti esecutivi emessi dalle banche, liberandosi anche dalle fideiussioni. È poi fondamentale è importante essere a conoscenza che anticipare la banca avviando una preventiva azione, se necessaria anche giudiziaria, per la tutela dei propri diritti e il riconoscimento di quanto indebitamente pagato richiesto in restituzione, può portare dei vantaggi che se ben pianificati si possono trasformare da criticità in ottime opportunità. Agire tempestivamente è fondamentale sia per richiedere l’indebito che per difendersi dagli atti esecutivi delle banche. Non aspettare le chiamate intimidatorie della banche poiché non sono invincibili ma l’imprenditore ancora non ne è convinto.

Come associarsi, perchè è quanto costa?
I nostri Associati possono essere solo Soci Sostenitori, che partecipano occasionalmente senza impegno, esclusivamente per usufruire delle iniziative e dei servizi offerti dall’Associazione con un versamento di una quota associativa annuale, stabilita di anno in anno, liberi di partecipare alle iniziative e senza diritto di voto, compilando la domanda di ammissione come Socio Sostenitore. Il tutto con la massima libertà ad un costo minimo e senza impegno ma usufruendo dei servizi dell’Associazione.

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