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Economia

Ilserv, arriva l’accordo sindacati-azienda: premio welfare e nuove assunzioni

Dopo il vertice tra le sigle e la proprietà ecco l’intesa. Il Pd: “Troppa indifferenza da parte delle istituzioni locali”

Premio welfare e nuove assunzioni. Schiarita dopo il confronto tra le segreterie di Fim-Fiom-Fismic, le Rsu e l’azienda Ilserv in merito alle problematiche esposte nell’ultima conferenza stampa.

“Dopo il difficile e serrato confronto - scrivono i sindacati - interrotto in mattinata, siamo stati riconvocati in serata dall’azienda per riprendere la discussione, raggiungendo un accordo che prevede: un premio welfare di 300 euro, con 250 entro il mese di dicembre 2022 e 50 euro nel mese di gennaio 2023; l’assunzione di 3 operatori, due entro la settimana prossima, uno entro il mese di dicembre 2022. Resta confermato il ripristino delle ulteriori 3 unità mancanti a fronte di un confronto che avverrà nel mese di gennaio 2023. Inoltre, rispetto alle problematiche riscontrate nella gestione del personale, si è convenuto che la stessa verrà effettuata in modo più condivisa possibile. Come Segreterie e Rsu, considerando gli sforzi fatti fino ad oggi dai lavoratori, non dando per scontato i risultati ottenuti, ma consapevoli che le aspettative di miglioramento sono corrette, ci impegniamo a verificare e monitorare con attenzione i futuri sviluppi della Ilserv”.

Sulla vicenda Ast e appalti intanto interviene anche il Pd, con il responsabile del Lavoro del Pd comunale di Terni Emidio Gubbiotti e con il regionale Daniele Lombardini. "L’errore sarebbe pensare che i sindacati oggi abbiano lanciato un allarme. In realtà hanno, ancora una volta e con più forza, ribadito quanto ormai emerso da molti mesi: la preoccupazione per il mancato avvio di una proficua interlocuzione per affrontare la situazione degli appalti multiservizi. Dall’arrivo di Arvedi, la società non ha ancora espresso una posizione di prospettiva, lasciando sostanzialmente al buio centinaia di lavoratori - circa 1500 addetti e centinaia di imprese, di varie dimensioni - alla scadenza ormai prossima del 31 dicembre. Tutto ciò nel disinteresse totale della Regione, dell’assessore allo Sviluppo Economico e della presidente, che hanno evitato di farsi ambasciatori di un confronto necessario e di avviare, soprattutto, un percorso legislativo a tutela dei lavoratori.

"Sullo sfondo, l’abituale gravissimo e assordante silenzio delle istituzioni locali. Sindaco e assessore competente non hanno voluto affrontare il tema e non hanno chiesto alla società di fornire, se non garanzie, almeno i dovuti chiarimenti. Si tratta di una vicenda che ha rilievo non solo sul piano industriale e che va oltre il peso - peraltro consistente - di Ast in termini di Pil regionale, ma che ripropone l'approccio letargico e inconsistente utilizzato fino ad ora alle varie alle situazioni di crisi aziendale a livello regionale, nonostante l'impatto devastante sulla dimensione sociale e reale della città. L’incertezza negli appalti e la totale assenza di prospettiva aggrava, se possibile, lo scenario attuale, già fortemente minato dalla perdita consistente del potere di acquisto da parte dei lavoratori, dalla crisi energetica, dalle fibrillazioni dei mercati e dei valori di inflazione. In questo contesto Comune e Regione preferiscono tacere e lasciare senza riferimenti le centinaia di famiglie coinvolte.  È un approccio dannoso e inaccettabile che non può vederci complici e che, per quanto sarà possibile, contrasteremo in tutte le sedi, offrendo piena solidarietà ai lavoratori e in prospettiva alle forze sindacali che avranno la perseveranza di insistere, per ottenere un reale e risolutivo confronto".

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