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Domenica, 10 Dicembre 2023
Economia

Ast Terni, un miliardo sotto l’albero di Natale: “Ma ancora non conosciamo il piano industriale”

Vertice al ministero delle imprese con le organizzazioni sindacali. Accelera l’iter per l’accordo di programma, possibile la firma tra fine del 2023 e l’inizio del 2024: “Bene lo sblocco dei fondi per gli investimenti, ma chiediamo subito un incontro con Arvedi”

“Sicuramente positivo lo sblocco dei finanziamenti che possano portare a compimento gli investimenti, ma va purtroppo denunciato che a tutt’oggi non conosciamo nessun elemento di dettaglio del piano industriale che chiediamo fin d’ora sia parte integrante dell’accordo di programma”.

Sono due – essenzialmente – le notizie che arrivano da Roma dopo l’incontro che ha messo di fronte i funzionari del ministero delle imprese – la sottosegretaria Fausta Bergamotto, dottor Castano, dottor Calabrò, dottor Losego - e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.

Anzitutto, le note positive: il Mimit ha informato le organizzazioni sindacali che “la discussione in Commissione europea circa i fondi destinati alle aziende Hard to Abate interessate all’uso di combustibili a idrogeno, è arrivato alla fine e, pertanto, è stato prospettato che si potrebbe arrivare alla stipula dell’accordo di programma con le istituzioni interessate a fine dicembre/primi di gennaio”.

La misura Hard To Abate (HTA) sostiene “progetti di investimento e progetti di ricerca e di sviluppo per la decarbonizzazione dei processi industriali, principalmente attraverso l’utilizzo di idrogeno a basse emissioni di carbonio, nei settori oggi più inquinanti e difficili da riconvertire e che utilizzano i combustibili fossili come fonte di energia (cemento, cartiere, ceramica, industrie del vetro, ecc.)”.

Attraverso questa misura, che ha subito una serie di rallentamenti dovuti alle modifiche relative alle modalità di accesso ai fondi stessi, Ast potrà dunque accedere ai fondi previsti e realizzare – attraverso Invitalia e attraverso le risorse europee - l’investimento previsto di un miliardo di euro.

“Tra le condizioni poste dalla Comunità europea – spiegano i sindacati in una nota congiunta - la necessità che gli impianti devono essere predisposti ad utilizzare idrogeno al 100% e di ottenere efficientamento del 20% sui prodotti finali. L’accordo di programma, che nelle prossime settimane vedrà ulteriori tavoli tecnici tra i firmatari per essere definito, conterrà quindi misure Hard to Abate, contratto di sviluppo, piano ambientale”.

Ora, la seconda notizia: se per le organizzazioni sindacali è “sicuramente positivo lo sblocco dei finanziamenti che possano portare a compimento gli investimenti, va purtroppo denunciato che a tutt’oggi non conosciamo nessun elemento di dettaglio del piano industriale che chiediamo fin d’ora

sia parte integrante dell’accordo di programma, dopo la discussione con il sindacato”.

C’è insomma un piano che traccia la strada attraverso la quale utilizzare il miliardo di investimenti, che resta però “oscura” alle organizzazioni sindacali: “Invieremo ufficialmente richiesta di incontro all’azienda, con all’ordine del giorno la discussione del piano industriale. Chiederemo che il Mimit – si chiude la nota - sia garante della trattativa e che l’eventuale accordo sindacale sia parte integrante dell’accordo di programma tra le istituzioni firmatarie”.

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