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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Umbria all’asta, oltre quattromila esecuzioni nell’anno appena concluso. Ma il Covid rallenta gli incanti

A Terni la procedura più vecchia risale al 1994, a Perugia al 1989. L’analisi di AstaSy: nel 2021 un ruolo da protagonista sarà giocato dalle operazioni extragiudiziali

Sono state 4.064 le unità immobiliari oggetto di aste immobiliari in Umbria nel 2020 durante il solo periodo di attività dei tribunali, rispetto alle 116.637 di tutto il territorio nazionale per un controvalore di immobili complessivo a base d’asta pari a quasi 17 miliardi di euro.

Lo rende noto il Centro studi AstaSy Analitics di NPLs RE_Solutions nel suo “Report Aste 2020 – Time Out” precisando come sia impossibile parlare di un “calo percentuale” poiché le stesse aste si sono bruscamente interrotte, e alcune ancora lo sono, a causa di forza maggiore.

Le aste immobiliari in Umbria rappresentano il 3,48% del totale, mantenendo il 13esimo posto come regione per numero di esecuzioni immobiliari.

È sempre la provincia di Perugia a mantenere il record di maggior numero di esecuzioni nella regione (3.554) con un terzo posto nazionale, dopo la provincia di Roma e quella di Milano. La provincia di Terni si attenta all’ottantunesimo posto con 510.

In media, l’inizio delle procedure risale al 2014 nella provincia di Perugia e nel 2015 in quella di Terni. La procedura più vecchia ancora attiva che giace nei meandri dei nostri tribunali risale al 1989 nella provincia di Perugia e 1994 in quella di Terni.

Nel "calderone" delle esecuzioni immobiliare c'è di tutto: dall'ufficio in centro città al rudere in campagna, dall'appartamento in un quartiere residenziale fino ad arrivare ad un castello sull'isola Maggiore del Trasimeno, ad una villa storica del '700 a Terni o la discoteca Red Zone a Perugia. 

Come commenta Mirko Frigerio, fondatore e vicepresidente Esecutivo Npls Re Solutions e presidente del centro studi AstaSy Analytics, “il mancato recupero nell’anno 2020 è potenzialmente stimabile in 8,6 miliardi di euro, assunto dalla differenza dei valori posti in asta nel 2019 rispetto ai valori del parziale 2020. È questa quindi la cifra che i creditori non recupereranno nei business plan dell’anno 2020, ma non possiamo ancora parlare di perdita, al momento si tratta solo di un allungamento dei tempi”.

Alessandro Venturi, specialist Npls Re_Solutions – AstaSy Umbria, rileva invece che “in un contesto così difficile, nel 2021 un ruolo da protagonista sarà giocato dalle operazioni extragiudiziali. È opportuno ricordare che il 32% delle esecuzioni immobiliari ha la possibilità di trovare un accordo tra creditore e debitore. Questo permette in primis la vendita del bene in tempi inferiori rispetto alla giustizia e soprattutto dà la possibilità all’esecutato di estinguere completamente il proprio debito. Statisticamente, un bene posto in vendita a mercato libero viene commercializzato in circa 6 mesi, oltre al fatto che il valore di recupero si attesta intorno al 30% in più del presunto incasso giudiziale su ogni singolo caso”.

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