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Economia

Commercio a Terni, l’analisi: “Dati moderatamente soddisfacenti su apertura e chiusure”. L’annuncio: “400 mila euro per le imprese”

Il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni: “Un bando regionale che mira a sostenere la crescita e la maggiore qualificazione del nostro sistema imprenditoriale”

Un trend positivo complessivo confermato, facendo un doveroso distinguo. Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio le imprese registrate in città, al 31 dicembre 2022, sono pari a 10802. Comparando questo dato all’anno precedente (2021) emerge un incremento netto di 97 iscrizioni, il quale consente di constatare un andamento sostanzialmente in crescita. Il confronto però fa emergere un’altra verità più profonda. Al termine del 2021, a fronte di 641 iscrizioni si sono verificate 426 cessazioni mentre a fine 2022 il computo delle nuove iscrizioni è stato pari a 593, a fronte di 488 cessazioni.

Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni commenta, a tal proposito: "I dati sulle aperture e cessazioni di attività sono moderatamente soddisfacenti. Siamo certo lontani da una ripresa. Questi numeri, che fotografano solo una parte del ternano, riflettono a livello percentuale l'andamento che si registra anche nel resto della regione. In questo quadro l'Ente camerale è pronto ad iniettare linfa vitale nel tessuto economico umbro con un bando che si aprirà tra poche settimane (il 1 marzo ndr) con il qualche stanziamo ben 400mila euro a fondo perduto per le imprese dei settori industria, commercio, artigianato e turismo. Un bando che mira a sostenere la crescita e la maggiore qualificazione del nostro sistema imprenditoriale, perchè va ad incidere  su processi di transizione ecologica e digitale". 

“Ma vorrei dire di più – aggiunge il Presidente Mencaroni – il nostro impegno si inquadra in una visione di sviluppo più generale dell’Umbria e dei suoi territori. La nostra regione deve fare un balzo in avanti in termini di competitività e attrattività, divenire una terra di innovazione tecnologica, sociale e culturale, in cui non solo le imprese, ma anche le persone siano poste al centro di un modello di sviluppo sostenibile, insomma una regione “ideale” dove vivere e fare impresa”. “Due i nodi chiave da aggredire – conclude - l’aumento di produttività intesa prioritariamente come somma di progresso tecnico ed efficienza e il rafforzamento dell’attrattività, non solo in senso turistico”. 

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