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Campagna Amica diventa grande e cerca un “mercato coperto” a Terni

Dal vino di Orvieto alle farine di grano, Coldiretti: Palazzo Spada ci ha chiesto di valorizzare le eccellenze del nostro territorio. “Caccia” aperta alla struttura per ospitare i banchi della vendita a chilometro zero

“Campagna Amica vanta il terzo fatturato dopo Coop e Conad. E adesso cerchiamo un mercato coperto a Terni”. Lo ha detto Paolo Lanzi, presidente di Coldiretti Terni, ieri mattina – 22 dicembre – a margine della cerimonia di consegna di una statua per i presepi delle Diocesi di Terni e Orvieto-Todi.

L’anticipazione arriva contestualmente al bilancio 2021: “Il settore agricolo non si è mai fermato. Il Covid semmai ha dimostrato che l’agricoltura italiana non è sufficienti per i bisogni del nostro Paese”, ha detto Lanzi, aggiungendo che – ad esempio – il Comune di Terni ha chiesto a Coldiretti un progetto che punti alla valorizzazione delle eccellenze del territorio.

“La provincia di Terni è relativamente piccola – spiega Lanzi – ma può vantare molte diversità. Il vino di Orvieto, la filiera olivicola, le farine di grano e dunque la pasta”. Prodotti che possono rappresentare un valore aggiunto per lo sviluppo economico e sociale di un territorio che, accanto alle enormi potenzialità, deve comunque fare i conti anche con alcune ingombranti criticità.

“Penso ad esempio al settore della zootecnia e alla mancanza di un mattatoio a Terni che, al contrario, è indispensabile. E senza il quale le aziende sono costrette a sostenere spese eccessive”. Da qui l’appello a trovare in fretta una soluzione che consenta di dotare il territorio quanto prima di questa importante struttura.

Così come potrebbe rivelarsi importante la struttura che Coldiretti sta cercando per ospitare il mercato di campagna amica. Un “mercato coperto”, spiega Lanzi, dove possano trovare spazio i “farmers market” di Coldiretti, ossia chi vende prodotti a chilometro zero. “Abbiamo bisogno di uno spazio che ci garantisca una ampia possibilità di parcheggio ma anche che sia vicino ai mezzi pubblici. Sappiamo di essere in grado di attirare una numerosa clientela, pur mantenendo alta l’asticella dei nostri prodotti: meglio spendere un euro in più per il cibo di qualità piuttosto che per un televisore ultimo modello”.   

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