Meglio un uovo oggi e una gallina domani, ecco l’azienda che fa star bene i clienti e gli animali
Acquasparta, convegno organizzato da Fattore Umbro, start-up innovativa a “metro zero”: “Sempre più necessario consumare cibo tracciabile che viene da luoghi sani e il più naturali possibili, perché la salute passa attraverso quello che mangiamo”
Una cultura sostenibile, innovativa, volta al benessere degli animali e dei consumatori come fattore di evoluzione dei territori. È il messaggio che emerge dal convegno che nei giorni scorsi si è svolto a Palazzo Cesi di Acquasparta, organizzato dall’azienda Fattore Umbro di Montecastrilli, in sinergia con la facoltà di agraria dell’Università degli studi di Perugia, Assoavi associazione di categoria del settore avicolo, Progetto verde luce della fondazione Cotarella e partecipato da enti, associazioni di categoria regionali e dalle autorità locali.
L’incontro dal titolo “Meglio un uovo oggi e una gallina domani. L’innovazione nella tutela/Tutela nell’innovazione” ha voluto rappresentare “un binario a doppio senso” per esprimere “due concetti importanti che riguardano tutti, riguardano quello che mangiamo ma soprattutto riguardano la salute e la tutela dei consumatori e il benessere dell’animale”, spiega una nota diffusa dall’azienda ternana che ha voluto così mettere a confronto non solo se stessa in qualità di realtà produttrice, ma anche “tutti i soggetti che concorrono a realizzare processi innovativi e sostenibili volti alla tutela”. Dall’università alle associazioni di categoria, con il supporto degli enti, di tecnici ed esperti per restituire al pubblico questo “lavoro corale e questa cultura che non è solo aziendale, ma è la rete virtuosa che fa territorio”.
(Nella foto i relatori da sinistra: Alessandro Dal Bosco UNIPG, Francesco Lombardini, Dominga Cotarella, Mirko Trappetti Fattore Umbro, Stefano Gagliardi ASSOAVI, Gianluca Fidenzi Fattore Umbro, Simona Trappetti Fattore Umbro)
Fattore Umbro, prima start-up innovativa della regione, vuole dunque “creare un percorso virtuoso di cultura sul cibo e far capire che dietro a certe scelte e dietro a questo lavoro non c’è solo marketing, ma qualcosa di più grande: l’affetto e la necessità di far crescere il territorio secondo i parametri e gli obiettivi che l’agenda Onu e l’Europa ci invitano ad adottare”.
“Fattore Umbro è una filiera a metro zero, con un moderno centro di selezione in posizione centrale rispetto agli allevamenti biologici e a terra. Per questo, le uova non subiscono sollecitazioni da trasporto e dalla deposizione passano in pochissime ore al confezionamento. Una filiera circondata da uliveti biologici e apiari, dalle quali oltre la produzione del miele si misura la salubrità dell’aria”, ha spiegato Mirko Trappetti amministratore Fattore Umbro
Il convegno ha avuto un programma concentrato su temi quali antibiotic free, processi per sostituire la chimica attraverso oli essenziali, presentati dal dottor Francesco Lombardini, esperto di nutrizione animale.
Durante l’incontro si è parlato poi della europea nel settore avicolo e degli andamenti di questo mercato nella relazione presentata dal direttore nazionale di Assoavi, Stefano Gagliardini, mentre il dottor Massimo Graziani, consulente Assoavi, ha illustrato il tema del pulcino maschio e ha evidenziato come Fattore Umbro “tutela gli animali e punta al loro benessere”.
Alessandro Del Bosco, professore in zooculture del dipartimento di scienze agrarie alimentari e ambientali di Unipg ha presentato future collaborazioni scientifiche in tema di benessere e qualità nelle filiere avicole tra Fattore Umbro e DSA3 sul tema dell’animale di fine produzione e la possibilità di reinserirlo socialmente come animale da cortile e compagnia.
Approfondimento sul tema da parte della presidente provinciale di Terni di Coldiretti, Dominga Cotarella, che ha presentato il progetto Verde Luce, realizzato dalla Fondazione Cotarella che ha l’obiettivo attraverso la pet terapy curare patologie quale i disturbi dell’alimentazione (patologia sempre più frequente soprattutto tra i giovani) un progetto che mette in “luce” l’aspetto riabilitativo sociale e rurale degli animali da cortile.
Gianluca Fidenzi, responsabile della produzione di Fattore Umbro ha poi invitato al tavolo enti e istituzioni per interventi di confronto, lasciando spazio a Albano Agabiti, presidente di Coldiretti Umbria, Giuseppe Malvetani, presidente provinciale di Confagricoltura Terni e da esponenti dell’amministrazione di Acquasparta
Chiusura colorata e ironica da parte di Gianfranco Vissani che ha messo in luce il ruolo importante dell’uovo nella cucina italiana e la sua storia nel panorama gastronomico dell’Umbria. Il maestro ha messo in primo piano la necessità di consumare cibo tracciabile che viene da luoghi sani e il più naturali possibili, perché “la salute passa attraverso quello che mangiamo”.