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Turismo nel Ternano, un crollo da paura: “Gli effetti del Coronavirus peggio di quelli del terremoto 2016”

Arrivi e presenze ridotti di circa il 70%, calo più marcato per i clienti stranieri: decrementi maggiori nell’Orvietano. I dettagli nel dossier elaborato dalla prefettura di Terni

“La massiccia riduzione del movimento negli esercizi ricettivi che si osserva nel primo semestre del 2020 è molto superiore a quella che si era registrata dopo il terremoto del 2016”.

Pubblicato oggi, 10 febbraio, il rapporto statistico “Indicatori dell’economia ternana” realizzato dall’Osservatorio provinciale istituito presso la Prefettura di Terni ed al quale hanno partecipato Istat, Arpal Umbria, Camera di commercio, Inps e Ispettorato territoriale del lavoro Terni-Rieti, con il contributo informativo della Banca d’Italia.

“Nel primo semestre 2020 – spiega il dossier - l’andamento dell’economia nella provincia di Terni subisce gli effetti negativi della pandemia prodotta dalla diffusione del Coronavirus. Questo si riflette sostanzialmente su tutti gli indicatori. Il numero delle imprese attive iscritte nei registri camerali aumenta con un tasso di crescita inferiore agli anni precedenti. La crescita ha riguardato sia il comparto della manifattura sia quello dei servizi a imprese e famiglie”.

Il rapporto rileva che “diminuisce il flusso delle importazioni e delle esportazioni in quasi tutti i settori di attività” e che “si riduce l’offerta di lavoro per quanto riguarda sia gli occupati, sia le persone in cerca di occupazione. Il ricorso alla cassa integrazione guadagni registra una crescita molto elevata delle ore autorizzate ordinarie e in deroga”.

“Indicazioni negative provengono, infine, anche dal settore turistico, caratterizzato da una forte riduzione degli arrivi e delle presenze, più marcata tra i clienti stranieri”.

E infatti, nel primo semestre 2020, secondo i dati che la Regione Umbria raccoglie nell’ambito della rilevazione Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi, a seguito della pandemia da Covid19 gli arrivi e le presenze nelle strutture della provincia sono diminuiti, rispettivamente, del 70,6 per cento e del 69,0 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. La forte riduzione della domanda turistica caratterizza sia il movimento dei clienti italiani, dove gli arrivi sono calati del 63,2 per cento e le presenze del 59,5 per cento, sia – soprattutto - quello degli stranieri, per i quali si assiste a una contrazione, rispettivamente, dell’87,3 per cento e dell’85,8 per cento.

Più nel dettaglio, gli arrivi si riducono - rispetto al primo semestre 2019 - del 66,3% nell’Amerino, del 66,6% nel Ternano e del 74,4% nell’Orvietano, che è stato il territorio più colpito. Complessivamente, gli arrivi in provincia sono stati 53.221 (-70,6%) mentre le presenze 113.312 (-69%). Gli arrivi di clienti italiani sono stati 46.104 (-63,2%) mentre le presenze 94.375 (-59,5%) mentre per gli stranieri gli arrivi sono stati 7.117 (-87,3%) e le presenze 18.837 (-85,6%).

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