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Economia San Gemini

Spettro “cassa” alla Sangemini, scatta lo stato di agitazione

Assemblea dei lavoratori, proclamata un’ora di sciopero per ogni fine turno nella giornata di venerdì. SI studiano altre iniziative di protesta

La vertenza Sangemini cambia passo. I lavoratori entrano in stato di agitazione e annunciano altre iniziative di protesta oltre ad un presidio che verrà organizzato nel giorno in cui la proprietà dell’azienda presenterà il piano industriale.

Questi sono i punti salienti toccati dall’assemblea dei lavoratori che oggi si è svolta alla presenza delle organizzazioni sindacali Fai, Flai e Uila regionali oltre alle Rsu aziendali. “Dall’assemblea è emerso un forte stato di agitazione da parte di tutte le maestranze in relazione agli ultimi gravi accadimenti attuati unilateralmente dall’azienda”.

Il riferimento è allo spettro della richiesta di cassa integrazione per una trentina di lavoratori. Richiesta che deriverebbe dalla scelta di ristrutturare le fasi di produzione, restringendo il campo d’azione su Fabia e Amerino e concentrandosi soprattutto su Sangemini. Richieste che, però, sono state soltanto ventilate in attesa della formalizzazione di un piano industriale che ancora non c’è stata.

I timori hanno spinto però i lavoratori a passare all’azione: per venerdì 14 è in programma un’ora di sciopero ad ogni fine turno e alle 13 sarà allestito un presidio di fronte ai cancelli dell’azienda di acque minerali.

“Inoltre seguiranno ulteriori iniziative – è scritto nel verbale dell’assemblea – preannunciando un presidio il giorno dell’incontro con relativo sciopero” quando l’azienda si presenterà al tavolo coi sindacati per illustrare il piano industriale.

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