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Ricchi e poveri, ecco dove vivono i “paperoni” dell’Umbria e chi ha il conto in banca più “pesante”

Rapporto di Mediacom043 sui depositi bancari nella regione: imprese e famiglie hanno un tesoretto di oltre 20 miliardi di euro: Orvieto è il comune più liquido, Perugia molto meglio di Terni. Tutti i dati

La pandemia non ha fermato la crescita - anzi l’ha spinta ulteriormente - dei depositi bancari di famiglie e imprese dell’Umbria, che nel 2020 sono aumentati di un altro 13%, arrivando alla cifra monstre di 14,046 miliardi di euro (escludendo i dati di Cassa depositi e prestiti), con un incremento di 1,616 miliardi rispetto al 2019, dimostrando che famiglie e imprese della regione hanno aumentato ancora la loro preferenza per la liquidità, parcheggiando il risparmio in strumenti liquidi o facilmente liquidabili come conti correnti o comunque investimenti finanziari diretti a breve, a significare la permanenza di un clima di incertezza.

E se la crescita maggiore dei depositi bancari nel 2020 in termini percentuali è avvenuta a Marsciano, Città di Castello, Acquasparta, Gualdo Tadino e Bastia Umbra, continua ad essere Orvieto il comune umbro più “liquido”, ossia che presenta il valore più elevato a livello di depositi bancari medi per abitante, neonati e ultracentenari inclusi. Subito dopo Orvieto, sempre per depositi bancari pro capite, ci sono Perugia, Norcia, Città della Pieve e Magione. L’incremento è stato più forte in provincia di Perugia (+13,4%) che in quella di Terni (+11,3%).

Tabella 2. Depositi bancari pro capite nei comuni umbri Anni 2020 e 2019

È il quadro che emerge dai dati forniti a livello comunale dalla Banca d’Italia ed elaborati dall’agenzia Mediaco043, diretta da Giuseppe Castellini, che in sostanza “evidenziano un’età dell’incertezza che spinge famiglie e imprese umbre (ma anche italiane) a tenere il risparmio fermo, ‘ozioso’, sia a scopo precauzionale sia perché il rapporto rischio/rendimenti è ritenuto troppo elevato per allocare diversamente questa mole di denaro. Il tutto – riflette Castellini - facilitato da un’inflazione bassissima che non fa perdere valore reale al risparmio, benché detenuto in strumenti a breve che non rendono nulla e che, si considerano i costi di gestione, spesso danno addirittura un rendimento negativo, per quanto in forma leggera”.

Il rapporto Mediacom rileva ancora che la crescita dei depositi bancari in Italia non si è fermata nel 2021, nonostante i venti di ripresa economica. I depositi bancari, al 31 agosto 2021, ammontano a oltre 2mila 041 miliardi di euro, +104,84 miliardi rispetto ad agosto 2020 (+5,4%) e +208,12 miliardi di euro (+11,4%) rispetto ad agosto 2019, mentre negli ultimi cinque anni (agosto 2021 – agosto 2016) i depositi sono cresciuti di 355,383 miliardi (+21,1%). Per quanto riguarda l’Umbria, neanche nella regione la crescita economica registrata nel 2021 ha frenato l’aumento dei depositi bancari. Ad agosto 2021 questi ammontano in Umbria a 20,493 miliardi di euro, +1,687 miliardi (+9,8%) rispetto ad agosto 2020, quindi assai più della media nazionale (+5,4%). Tra il 2021 e il 2019 i depositi bancari umbri sono cresciuti di 3,248 miliardi di euro (+18,4%), anche in questo caso ben più della media nazionale. Negli ultimi 5 anni (2021-2016) la crescita dei depositi bancari in Umbria è stata di quasi 5 miliardi di euro, pari a +31,4% (media nazionale +21,1%). Anche in Umbria si nota che l’aumento percentuale maggiore spetta ai depositi delle imprese (tra 2021 e 2019 +43%), mentre quelli delle famiglie consumatrici aumentano meno rispetto alla media nazionale.

Scendendo nel dettaglio, in Umbria i depositi bancari sono aumentati tra il 2019 e il 2020 di 1,62 miliardi di euro, pari a +13%. L’incremento maggiore in provincia di Perugia (+13,4%) rispetto a quella di Terni (+11,3%). Da notare che in nessun comune umbro si evidenzia il segno meno, anche se i tassi di crescita dei depositi tra comune e comune sono molto diversificati. A livello di singoli comuni, nel 2020 in termini di crescita percentuale dei depositi bancari rispetto al 2019 in testa sono Marsciano (+28%, +43 milioni di euro), Città di Castello (+27,8%, 174,4 milioni), Acquasparta (+23,3%, +13,9 milioni), Gualdo Tadino (+27 milioni) e Bastia Umbra (+19,8%, +70,7 milioni di euro). Seguono Foligno (+18,4%), Giano dell’Umbria (+17,9%) e Gubbio (+17,8%). La ‘top ten’ è completata da Deruta (+16,9%) e Norcia (+16,4%).

A ben guardare, il primato della crescita dei depositi bancari avviene nel 2020 per il gruppo indistinto dei ‘comuni riservati’ (si tratta di quei comuni in cui operano meno di tre sportelli bancari), in cui i depositi aumentano del 36,6% (+268,6 milioni di euro).

In coda per crescita Castiglione del Lago (+2,5%), Orvieto (+3,3%, pari a +17,7 milioni), che comunque mantiene il prato di municipio umbro con il livello più elevato di depositi pro capite, Nocera Umbra (+9,4%), Spoleto (+9,5%) e Fabro (+9,7%). Sotto la media la crescita dei depositi a Perugia (+10,1%, contro +13% della media regionale), che comunque mantiene il secondo posto per quanto riguarda i depositi per abitante, mentre Terni marca +13,3%.

Nonostante una bassa crescita rispetto alla media regionale, Orvieto mantiene il primato di comune più ‘liquido’ della regione, con 27mila 352 euro di depositi per abitante, lattanti e ultracentenari inclusi. Seguono Perugia (26mila 928 euro per abitante), Norcia (25mila 2917), Città della Pieve (23mila 974) Magione (21mila 388). Completano la ‘top ten’ Panicale (21mila 274), Città di Castello (20mila 888), Giano dell’Umbria (20mila 547), Fabro (20mila 406) e Bastia Umbra (20mila 055).

Da notare che, sul fronte dei depositi bancari per abitante, il comune di Perugia (26mila 928 euro) surclassa quello di Terni (14mila 993). In sostanza, per ogni 100 euro di depositi bancari di Terni a Perugia ce ne sono 179,6. In media, anche la provincia di Perugia è assai più ricca di liquidità rispetto a quella di Terni: 17mila 337 euro contro 13mila 046. In coda, sempre in termini di depositi per abitante, ci sono Nocera Umbra (6mila 705), Amelia (7mila 789), Narni (9mila750), Gualdo Tadino (10mila 049), Passignano (10mila 735). I ‘comuni riservati’, nonostante la netta crescita dei depositi bancari nel 2020, si attestano a una media di depositi per abitante assai bassa: 6mila 705 euro.

Tabella 1. Depositi bancari totali per comune anni 2020 e 2019

Per dare un’idea delle notevoli differenze, basti fare il confronto tra la prima e l’ultima della classifica: per ogni 100 euro di depositi bancari esistenti a Nocera Umbra, a Orvieto ce ne sono 351,2.

In coda, Nocera Umbra ha un indice di depositi per abitante di 48, quindi oltre la metà della media regionale, Amelia di 52,7, Narni di 60 e così via. A livello provinciale, l’incide della provincia di Perugia (106,8) è sopra la media regionale, mentre quello della provincia di Terni è assai sotto (indice 80,3).

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