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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

È un comune della provincia di Terni quello con maggiore flusso di contanti in banca. Tutti i dati

Nel rapporto fornito dall'agenzia Mediacom043 viene stilata la classifica dei comuni umbri con maggiore liquidità pro capite. Sorprende, ma non troppo, il primato di uno dei comuni della provincia di Terni

Fa parte della provincia di Terni, è arroccato su una rupe e si trova nell'Umbria centro occidentale. Quale sarà il comune della regione con maggiore tasso di liquidità bancaria pro capite? È proprio Orvieto il comune umbro più ‘liquido’, ossia che presenta il valore più elevato a livello di depositi bancari medi per abitante, neonati e ultracentenari inclusi.

I dati sono stati forniti a livello comunale dalla Banca d’Italia ed elaborati dall’Agenzia Mediacom043 diretta da Giuseppe Castellini. La classifica riguarda quei territori che prevedono la presenza di almeno tre sportelli bancari mentre, per motivi di tutela del segreto statistico, i dati dei municipi con meno di tre sportelli bancari vengono forniti in forma aggregata.

La liquidità a Orvieto è quasi il doppio della media regionale

A Orvieto, i depositi bancari medi per abitante ammontano a 26mila 273 euro, contro una media regionale di 14mila 285 euro e sono dell’83,9% più elevati di quelli medi dell’Umbria con 11mila 988 euro in più per ogni residente. Su una immaginaria media regionale costituita da 100 punti, l'indice di depositi per abitante a Orvieto è di 183,9.

È importante chiarire che detenere liquidità rappresenta la modalità più semplice per drenare ricchezza da parte di famiglie e imprese. Può riguardare principalmente i conti correnti, ma anche investimenti finanziari diretti di breve periodo. Insomma, parliamo di ricchezze monetarie che sono immediatamente disponibili o quasi.

WhatsApp Image 2021-01-02 at 09.53.05-2Perugia arriva dopo

Subito dopo Orvieto al secondo posto arriva, piuttosto distanziata, Perugia (24mila 344 euro medi per abitanti, con un indice di 170,4 fatta 100 la media regionale). Il quintetto dei comuni umbri con i depositi bancari medi più elevati rispetto agli abitanti si completa con Città della Pieve (21mila507 euro, +50,6% rispetto al dato regionale), Norcia (21mila 342 euro, indice 149,4) e Magione (18mila 408 euro, indice 128,9).

Fanalini di coda tra i municipi con la presenza di almeno tre sportelli bancari, invece, cinque comuni con meno depositi per abitante: Nocera Umbra (7mila 085 euro, il 50,4% meno della media regionale), Gualdo Tadino (mila 070 euro, il 43% in meno del dato regionale), Marsciano (8mila 500 euro, indice 59,5 fatta 100 la media regionale), Narni (8mila 506 euro, indice 59,5) e Bettona (9mila 470 euro, indice 66,3).

Infine i ‘comuni riservati’, che a livello aggregato presentano una media di 5mila 171 euro di depositi bancari per abitante, ben il 63,8% meno della media regionale.

Male Terni 

Decisamente deludente Terni, che con 13mila 139 euro per abitante ha un valore medio di depositi per abitante dell’8% inferiore alla media regionale (e del 46% inferiore al dato riferito a Perugia, dove i depositi per abitante sono superiori di 11mila 205 euro per abitante rispetto a Terni). Tuttavia il valore risulta superiore a quelli di altre realtà sopra i 10mila abitanti come Assisi (12mila 294 euro, indice 90,5), San Giustino (12mila 877 euro, indice 90,1) e Umbertide, che con 11mila 431 euro è sotto del 20% rispetto alla media regionale. Gubbio, altra realtà superiore a 10mila abitanti, è ancora più sotto, con 10mila 710 euro, un dato inferiore del 25% a quello medio regionale. Subito sopra Gubbio, da segnalare Deruta (10mila 879 euro, indice 76,2).

Il confronto fra le due province

A livello provinciale c'è una netta prevalenza di Perugia su Terni. Nella provincia di Perugia, infatti  i depositi bancari in media ammontano a 15mila 203 euro per abitante (indice 106,4 fatta 100 la media regionale). Parliamo del 30,8% in più del valore che presenta la provincia di Terni (11mila 627 euro, indice 81,4 fatta 100 la media regionale). Tra le due provincie, quella di Perugia produce 3mila 576 euro di depositi bancari per abitante rispetto a quella di Terni.

Perché questa differenza di liquidità?

L'agenzia Mediacom043 risponde a questa domanda mettendo in rilievo " Il diverso livello di reddito e di ricchezza tra i municipi. Inoltre, la propensione maggiore o minore alla liquidità nell’allocazione del risparmio. Nel senso che in un comune i depositi sono più alti se

Propensione maggiore o minore alla liquidità nell’allocazione del risparmio. Nel senso che in un comune i depositi sono più alti se famiglie e imprese mostrano una propensione superiore alle media a detenere risparmi in forma assai liquida, come appunto sono i depositi bancari. Dati lo stesso reddito e la stessa ricchezza in un comune - osserva l'agenzia - i risparmi allocati in depositi possono ad esempio essere minori se famiglie e imprese mostrano una minore propensione alla liquidità, scegliendo magari investimenti di medio-lungo periodo, diretti o indiretti. I depositi per abitante, quindi, sono solo un parametro indiretto per valutare il benessere economico esistente in un territorio, ma non certo l’unico"

Infine, la differenza delle tabelle di Banca d’Italia a livello regionale, quelle sui depositi a livello comunale si riferiscono alla sede dello sportello bancario in cui vengono versati e non alla residenza di chi effettua il deposito.

"In altre parole - osserva Mediacom043 - se un cittadino residente in un comune effettua il versamento in uno sportello di un altro comune, il deposito viene calcolato sul comune di questo sportello e non sul comune di residenza del depositante. Ciò potrebbe avvantaggiare, in termini di depositi per abitante, i comuni più grandi, che normalmente generano una certa attrazione, soprattutto quando si tratta di depositi di una certa importanza, nei confronti dei depositanti di realtà più piccole. Questo anche perché le sedi bancarie più strutturate, che si trovano generalmente nelle città più grandi, possono essere meglio attrezzate nell’affrontare le questioni di allocazione del risparmio di imprese e famiglie quando si tratta di importi di una certa rilevanza, che presentano problematiche più complesse".

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