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Economia

Vigilia di Natale in assemblea per i lavoratori Treofan

Sempre più timori sul futuro del sito ternano, i sindacati: la nostra regione non potrà sopportare l’abbandono dell’ennesima multinazionale

Sarà veramente una vigilia di attesa per i lavoratori della Treofan. In stato di agitazione da qualche giorno, i dipendenti si riuniranno in assemblea il 24 dicembre per mettere al centro del tavolo di discussione tutte le perplessità sul futuro del sito produttivo ternano.

I sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i chimici di Ugl) già nelle scorse ore hanno sollevato una serie di dubbi relativi non solo alla situazione attuale in cui versa lo stabilimento chimico ma anche alla strada che ha portato al passaggio di proprietà tra Management&Capitali - già proprietaria di Treofan – e il colosso indiano Jindal. “Solo qualche giorno prima della vendita lampo – sottolineano oggi i sindacati - diversi comunicati del gruppo Management&Capitali (proprietario di Treofan) annunciavano la volontà di fare investimenti volti a rilanciare il gruppo nei due siti italiani di Terni e Battipaglia. Altro aspetto anomalo della vendita lampo dell’intero gruppo Treofan Europe è rappresentato dal prezzo (500mila euro, al netto dei debiti pari a 12 milioni) dell’operazione di compravendita, in presenza poi di altri pretendenti”. Elementi questi che hanno portato le organizzazioni dei lavoratori ad avanzare il dubbio sul fatto che la vendita in realtà sia stato un escamotage per “eliminare un potenziale concorrente dal mercato”.

La preoccupazione per Terni e Battipaglia si è palesata qualche giorno fa “quando in sede confindustriale abbiamo appreso dal management italiano del realistico rischio che corrono i due siti produttivi. Successivamente é stato chiesto e ottenuto un incontro presso il mistero dello sviluppo economico per il 21 dicembre a cui la Jindal non ha ritenuto opportuno partecipare, rimandando l’incontro alla fine di gennaio 2019. Data che a nostro giudizio deve essere anticipata invece ai primi di gennaio. Contestualmente si é dimesso in blocco l’intero cda del gruppo Treofan Italy. Ad oggi, a differenza di Battipaglia, non é stato possibile al momento fare un incontro con la direzione aziendale anche nel sito umbro. Sindacalmente riteniamo tutto ciò inammissibile e chiediamo quindi all’azienda di convocare quanto prima un tavolo di confronto con la Rsu, questo alla luce anche delle notizie positive espresse da Treofan nel comunicato per quanto riguarda il sito ternano”.

Un futuro a tinte fosche quello che mette dunque in allerta i sindacati. “Siamo perfettamente consci del fatto che la professionalità delle maestranze ed i risultati positivi apportati in termini economici dal sito umbro, dovrebbero, al pari di Battipaglia, convincere la nuova proprietà a mettere in piedi un serio piano industriale. C’è quindi la necessita di conoscere quanto prima i piani di Jindal e questo lo si potrà fare al tavolo convocato presso il Mise. Chiediamo alle istituzioni locali, nazionali ed alla politica tutta, uno sforzo affinché questa vertenza venga risolta in modo positivo. Inutile sottolineare che la nostra regione non potrà sopportare, nella peggiore delle ipotesi, l’abbandono dell’ennesima multinazionale. Non è più ammissibile che quando una multinazionale che ha più sedi in Italia decide di abbandonare il nostro Paese parta sempre dal dismettere siti in Umbria (Yara e Basell docet). Per quanto ci riguarda, la guardia rimane alta e a tal proposito, nonostante qualche elemento di positività, confermiamo lo stato di agitazione indetto già da qualche giorno e il 24 dicembre saremo in assemblea con i lavoratori all’interno della fabbrica”.

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