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Umbria, cuore verde dell’evasione fiscale: “Solo un Comune partecipa all’attività di contrasto”

I dati contenuti nel rapporto del servizio lavoro, coesione e territorio della Uil: “San Giustino è l’unico municipio che ha attivato la procedura per gli accertamenti su Iva, Irpef e imposte ipotecarie”

A livello nazionale, l’evasione contributiva e fiscale è stimata in qualcosa come 108 miliardi di euro. Ai comuni spetta una quota del 50 per cento delle maggiori entrate erariali riscosse a seguito della partecipazione alle attività di accertamento in relazione ad un lungo elenco di imposte che comprende Irpef, imposta sui redditi delle società, Iva, imposte di registro, ipotecarie, catastali, comprensive di interessi e sanzioni, oltre alle sanzioni applicate in materia di contributi previdenziali ed assistenziali. “Si tratta di risorse importanti”, dice Luciano Marini, segretario generale Uilca Umbria, che ha rielaborato a livello regionale il rapporto del servizio lavoro, coesione e territorio della Uil dal quale emergono dati “deludenti sul contrasto all’evasione fiscale e contributiva nei comuni umbri”.

Nel cuore verde d’Italia, infatti, c’è un unico comune che ha attivato la procedura per la compartecipazione all’evasione fiscale. Si tratta di San Giustino - a cui a livello nazionale si aggiungono altri 214 municipi su un totale di 7.656 comuni - “che conferma un impegno sistematico in questo genere di attività già messo in campo negli anni precedenti”.

“In pratica – spiega una nota della Uilca - l’incidenza percentuale dei Comuni attivi su questo fronte è del 2,9% a fronte dell’1,4% dell’Umbria, corrispondente appunto ad un solo comune sui 92 complessivi ubicati nel territorio regionale. In termini di gettito riconosciuto ai Comuni, sono state stornate dall’amministrazione finanziaria risorse complessive pari ad oltre 6,5 milioni di euro, segnando un incremento dello 0,66% sul 2020, dei quali 10.331,67 a favore del Comune di San Giustino (spettanza anno 2022) con dato in calo del 55,29% rispetto all’esercizio precedente, a cui si aggiungono i 200 euro incassati dal Comune di Marsciano (spettanza anno 2021)”.

“Inoltre – spiega ancora Uilca - sempre a livello nazionale, sono 49 le città capoluogo di provincia che hanno attivato un’attività di contrasto all’evasione fiscale per le quali hanno beneficiato di assegnazioni finanziarie con riferimento alle spettanze del 2021. Nessuna città umbra è tra queste”.

“Le valutazioni che si possono fare in proposito – commenta Marini - non possono che essere di grave insufficienza dell’impegno messo in campo, soprattutto se riferito agli elevati tassi di evasione fiscale e contributiva italiani, stimati in circa 108 miliardi di euro”.

“Una situazione sulla quale incidono sicuramente i condoni passati e presenti, che non agevolano di sicuro le attività di accertamento e contrasto. Invece - secondo la Uilca - sarebbe una strada da percorrere con fermezza e decisione, al fine di poter reperire risorse aggiuntive da destinare al potenziamento dei servizi a favore dei cittadini o, quanto meno, alla riduzione delle tasse nei confronti di chi adempie fino in fondo ai propri obblighi fiscali, ristabilendo maggior equità e giustizia sociale”.

“Per realizzare tutto ciò - conclude Marini - pare imprescindibile uniformare l’attività di contrasto in tutti i comuni italiani, soprattutto in quel 97% che non agisce, proprio perché rappresentano il livello di maggior prossimità sul territorio, utilizzando le risorse del Pnrr, investendo maggiormente nella formazione del personale e in strumenti informatici adeguati, a favore degli enti locali”.

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