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Economia

Crisi energetica e costi, così le aziende provano a resistere: “Tagliamo le spese non essenziali”

Lo studio della Cna nel territorio ternano: prese in esame 263 imprese di diverse dimensioni: “Le difficoltà aumentano”

“Le difficoltà aumentano ma le imprese resistono, provando principalmente a tagliare le spese non essenziali”. E’ quanto emerge dal focus sul territorio ternano realizzato dall’Osservatorio economico messo in piedi da Cna Umbria.

“Il focus sulla provincia di Terni, e in particolare sull’area Terni/Narni e Orvieto/Fabro - ha specificato Mirko Papa, presidente della Cna territoriale – ha riguardato anche imprese di maggiori dimensioni considerata la specificità di un territorio che vede la presenza di diverse multinazionali e grandi imprese. Lo scopo è quello di avere basi scientifiche sulle quali costruire proposte da avanzare alle istituzioni locali”.

Il campione interessato dall’indagine era composto da 263 imprese di diverse dimensioni, di cui 103 del settore manifatturiero, 80 delle costruzioni e altre 80 dei servizi. “Anche in questo territorio – ha aggiunto Laura Dimiziani, referente della Cna di Terni – i problemi maggiori e contingenti sono rappresentati dai costi dell’energia e delle materie prime. A differenza della media regionale, qui a Terni la percentuale di imprese che lamenta un allungamento dei tempi di pagamento da parte dei clienti e problemi legati alla cessione dei crediti è più alta (oltre il 20%). Lo stesso per quanto riguarda l’accesso al credito, che è un problema per il 7,6% delle imprese intervistate (contro il 5% della media in Umbria). Anche qui, inoltre, si fanno sentire le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime”.

La principale strategia difensiva messa in atto dalle imprese intervistate è la riduzione dei costi non essenziali, ma anche in questo territorio è molto bassa (meno del 5%) la percentuale di imprese che prevede di ricorrere ai licenziamenti. I fatturati, che nel primo semestre del 2022 sono stati stabili o in crescita per l’87% delle aziende, hanno registrato un calo per 13 imprese su 100 (più della media regionale). Le stime sui fatturati per il prossimo anno vedono una previsione di crescita per il 43% delle imprese intervistate, una situazione invariata per il 31% del campione e una possibile riduzione per il 26%. Per quanto riguarda le assunzioni, oltre il 20% delle imprese prevede di farne una o più nei prossimi mesi.

Per quanto riguarda le proposte alle istituzioni locali Papa non ha dubbi. “Tenuto conto che l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, anche su nostra sollecitazione, ha già annunciato che i prossimi bandi riguarderanno incentivi alla realizzazione di impianti di energie rinnovabili, noi – ha concluso il presidente della CNA di Terni - crediamo che i Comuni, a cominciare da quelli più grandi, debbano utilizzare il rilascio di nuove autorizzazioni per la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia conto terzi per stimolare e sostenere la riqualificazione delle aree industriali dismesse e la rigenerazione di quelle con maggiori problemi”. 

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