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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Primavera, sboccia il lavoro in Umbria: 15mila assunzioni nei prossimi tre mesi, i settori che “tirano”

Turismo, commercio e costruzioni col vento in poppa, ma solo un contratto su quattro sarà stabile e non c’è spazio per i laureati. Due assunzioni su dieci fra gli stranieri, restano le difficoltà delle imprese a trovare le figure ricercate: i dati del bollettino Excelsior

La recessione può attendere, nonostante i rapidi rincari del costo del denaro da parte della Bce, almeno stando alle previsioni di assunzioni da parte delle imprese per questo mese di marzo e per il trimestre marzo-maggio. Sono, infatti, oltre 417mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di marzo e circa 1,3 milioni quelli previsti per il trimestre marzo-maggio, con un incremento della domanda di lavoro pari a quasi 59mila unità rispetto a marzo 2022 (+16,3%) e 143mila unità sul corrispondente trimestre 2022 (+12,6%). In aumento la domanda di giovani, che passa da 101mila entrate programmate di marzo 2022 alle 132mila entrate previste per il mese in corso. Aumenta anche la richiesta di lavoratori immigrati, attestandosi a quasi 79mila entrate mentre erano poco più di 60mila a marzo 2022. A delineare questo scenario è il bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, con i dati che si basano su un ampio e continuo monitoraggio del sistema imprenditoriale: ben 110mila le aziende coinvolte, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.

Restando a livello nazionale, il Lazio prima regione per crescita di assunzioni sia nel mese di marzo che nel trimestre marzo-maggio, molto bene anche Marche, Umbria e Toscana. Segni meno solo in Molise, Basilicata e Valle d’Aosta.

Così in Italia

Il Lazio, sia per il mese di marzo che per il trimestre marzo-maggio, è la prima regione per crescita percentuale degli avviamenti al lavoro previsti dalle aziende (a marzo +36,6% contro +16,3% della media nazionale, nel trimestre marzo-maggio +25,7% contro +12,6% del dato italiano). Ma volano anche le altre regioni del Centro: l’Umbria segna +22,2% nel mese e +22,6% nel trimestre, piazzandosi al quarto posto nel mese di marzo e al terzo nel trimestre; per le Marche è previsto +21,8% nel mese di marzo (quinta posizione, subito dopo l’Umbria) e +23,8% nel trimestre marzo-maggio, piazzandosi al secondo posto dopo il Lazio. La Toscana è terza in graduatoria per quanto concerne il mese di marzo (+24.9%) e quarta per quanto riguarda il trimestre (+21,4%).

Segni più rilevanti riguardano comunque anche altre regioni e circoscrizioni, con il nord-ovest in forma e il nord-est che appare più forte nel mese che nel trimestre, mentre il Mezzogiorno d’Italia marca il segno più intorno al 10%, con una tendenza un po’ più fiacca rispetto al dato medio nazionale.

Numeri che, contenendo anche il periodo di Pasqua e il mese di maggio, verso inizio della stagione turistica, sembrano dire che il settore turistico in questa primavera sarà particolarmente brillante per il centro Italia, surclassando i già buoni dati dello scorso anno.

Guardando ancora al trimestre, le previsioni di assunzioni da parte delle imprese, sempre rispetto al trimestre marzo-maggio 2022, sono in calo solo in Basilicata (-6,1%) e Valle d’Aosta (-0,4%) e andamenti non entusiasmanti, benché con il segno più, si prevedono in Molise (+1,2%) e Trentino Altro Adige (+3,7%).

Focus Umbria

L’Umbria, come detto, a marzo è la quarta regione per incremento atteso delle assunzioni nelle imprese (+910 avviamenti rispetto a marzo 2022, +22,2%) e nel trimestre marzo-maggio sale al terzo posto (+2.730 avviamenti, +22,6%). In sostanza, le assunzioni delle imprese umbre a marzo saranno complessivamente 5mila (contro le 4.090 di marzo 2022) mentre nel trimestre marzo-maggio ammonteranno a 14.790 (contro le 12.060 dello stesso trimestre 2022).

I settori che “tirano”

In base alle indicazioni fornite dalle imprese umbre, nel periodo marzo-maggio 2023 gli avviamenti al lavoro saranno 2.980 nei “Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici” (erano 2.790 a marzo-maggio 2022); 1.990 nel commercio (nel 2022 erano 1.700); 1.810 nelle costruzioni (1.040 nel 2022); 1.330 nei Servizi alle persone; 970 nei “Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio”. Da evidenziare il boom (+74%) del personale richiesto nelle costruzioni.

Più posti per i giovani

Sale la richiesta di giovani sotto i 30 anni (dal 31,2% al 32% degli avviamenti delle imprese). Ciò significa che, ad esempio, a marzo 2023 i giovani cercati dalle aziende sono 1.750, rispetto ai 1.276 di marzo 2022, mentre se la stessa percentuale sarà tenuta per l’intero trimestre i posti disponibili per i giovani saranno 4mila 733, contro i 3mila 762 dello stesso trimestre dello scorso anno.

Ma per i laureati solo un avviamento ogni dieci

Non solo non migliora, ma in Umbria va a ritroso la percentuale degli avviamenti al lavoro – sul totale degli avviamenti previsti – dei laureati: era l’11% a marzo 2022, a marzo 2023 è scesa a 10%, contro una media nazionale del 15%. In pratica, per i laureati in Umbria c’è, rispetto al quadro medio italiano, un terzo di posti in meno. Non proprio un bel segnale sul fronte dell’innovazione.

Assunzioni immigrati, quasi due su dieci

Per una quota pari al 18% le imprese umbre prevedono di assumere personale immigrato.

Che tipo di contratti?

Solo nel 27% dei casi le entrate previste nella regione saranno stabili (comunque in aumento rispetto al 25% dello stesso periodo 2022) ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 73% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Dirigenti, specialisti e tecnici indietro rispetto al trend nazionale

Il 14% (15%nel 2022) sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%, era 21% nel 2022).

Ancora difficoltà a trovare il personale desiderato

Se nello stesso periodo 2022 erano 46 su 100 le aziende umbre che prevedevano di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, a marzo 2023 tale percentuale sale al 54%.

Assumono 12 imprese ogni 100

Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 12% del totale, due punti in meno del dato nazionale, che si attesta al 14%.

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