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Riaperture, la proposta dell’Umbria: “Coprifuoco alle 23, sì a palestre e piscine, anche con regole più stringenti”

Oggi il faccia a faccia tra Governo e Regioni, la governatrice Tesei: applicare anche una clausola di flessibilità a seconda dell’andamento dell’epidemia dei singoli territori e dell’andamento della campagna vaccinale

L’Umbria, insieme ad altre Regioni del Paese, sta lavorando ai del Governo per una maggiore apertura da fine aprile per attività commerciali e sportive. Oggi pomeriggio la questione sarà al primo punto dell’ordine del lavoro dell’esecutivo Draghi che entro 48 ore dovrebbe sfornare le nuove direttive in vista del 26 aprile. Sta di fatto che l’Umbria, attraverso la presidente Donatella Tesei, sta puntando ad ottenere un aggiornamento dei protocolli di sicurezza per garantire aperture più stabili rispetto a quelle possibili in base alle attuali regole.

“Puntando sulla massima collaborazione con il Governo – ha detto la governatrice a margine della conferenza stampa convocata per illustrare il recovery plan dell’Umbria - riteniamo però che il coprifuoco deve essere spostato almeno di un’ora, fino alle 23, rispetto alle 22 attuali. Altrimenti è come dire che potresti andare a cena in un ristorante all’aperto ma, di fatto, non puoi. A meno che non si vada nel locale sotto casa”.

Altro nodo sempre in ambito di uscite serali, ristoranti e pizzerie, ovvero il via libera solo per i locali che hanno tavoli all’aperto. “Una scelta troppo penalizzante che dividerebbe il settore. Sappiamo perfettamente poi - ha sottolineato ancora Tesei - che una parte della ristorazione italiana e anche umbra avviene solo con spazi interni. Abbiamo quindi proposto al Governo di rivedere questa situazione quanto meno in modo progressivo. Inoltre, in Umbria sappiamo perfettamente che le temperature di questo periodo non consentiranno con facilità di poter stare a cena fuori”.

L’Umbria chiede di applicare una clausola di flessibilità a seconda dell’andamento dell’epidemia dei singoli territori e dell’andamento della campagna vaccinale. Ma non di soli ristoranti vive la politica: la Tesei prevede riaperture anche di palestre e piscine anche con nuovi protocolli stringenti, ma l’importante “è ridare un lavoro e una speranza anche a queste categorie”.

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