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Prima infanzia di Narni, i sindacati: “Sette lavoratrici con orario ridotto”

I rappresentanti delle sigle: “Nessuno ci ha fatto sapere nulla: abbiamo chiesto un incontro per capire”

Alla prima infanzia di Narni orario ridotto e nessun incontro con i sindacati. E’ quanto denuncia la Flc Cgil Terni. “Col cambio di appalto, ormai da un anno, il servizio della prima infanzia è stato assegnato alla coop. Gialla e sette lavoratrici si ritrovano un contratto di part time involontario”.

“Questo – prosegue la nota sindacale – il premio riservato a chi, con la propria professionalità, ha fatto sì che il servizio della prima infanzia di Narni fosse unanimemente riconosciuto come un fiore all’occhiello del welfare cittadino, ma evidentemente della qualità del servizio garantita dalle capacità e competenze di coloro che in quel servizio lavorano ogni giorno, quando si tratta di appalti ed esternalizzazioni a pochi interessa”. “Tuttavia – continua il sindacato – almeno finora l’amministrazione comunale è meritoriamente riuscita a metterci una pezza, impegnandosi a garantire un aumento di ore tale da permettere a tutte le operatrici di raggiungere l’intero orario lavorativo. Un impegno che l’Ente locale, con la vecchia amministrazione, si è impegnata a garantire anche per i prossimi anni e ci auguriamo davvero che da piazza dei Priori mantengano i patti, specialmente dopo l’estate che le lavoratrici della prima infanzia e dei centri estivi narnesi sono state costrette a passare”.

Tutte le operatrici dei centri estivi del territorio narnese hanno infatti dovuto lavorare su turni di lavoro con orario ulteriormente ridotto. “Una decisione presa unilateralmente dall’azienda che gestisce il servizio, la coop. Gialla, comunicata alle dipendenti solo 3 giorni prima dell’apertura dei centri estivi. Diverso tempo prima dell’apertura dei centri estivi, vedendo che tutto era fermo, come sindacato abbiamo sollecitato sia il Comune che la coop ad adoperarsi per garantire una buona funzionalità del servizio, ma ancora a metà maggio ci rispondevano incredibilmente che parlare di centri estivi fosse prematuro – afferma il segretario della FLC CGIL Terni, Marco Vulcano, e ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti: i centri estivi hanno aperto in fretta e furia, con una rata molto più esosa dello scorso anno a gravare sulle famiglie narnesi già provate dalla crisi e con tempi di iscrizione molto più brevi che negli anni scorsi, talmente brevi che diverse famiglie non sono letteralmente riuscite a iscrivere i propri bambini. Così le iscrizioni di bambini ai centri sono crollate e l’azienda ha pensato bene di scaricare le proprie inefficienze sulle lavoratrici, riducendo il loro orario di lavoro”.

“Per affrontare e risolvere questa situazione abbiamo chiesto – prosegue la Flc Cgil – incontri urgenti sia all’azienda che al Comune, ma da circa un mese non abbiamo nessuna risposta. Una modalità di relazione decisamente scorretta, quella mostrata da azienda e Comune, che denota come da queste parti i roboanti proclami elettorali che parlavano di amministrazione dialogante e attenta all’ascolto abbiano presto lasciato il posto a una nuova parola d’ordine: la disintermediazione sociale”. 

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