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Ast, crisi industriale e rilancio del territorio, Fismic: “Momento cruciale, serve concertazione”

Il sindaco al termine del consiglio dirigenziale Confsal a Terni. Su Ast: “Bene le prospettive annunciate da Finarvedi in attesa del piano industriale”

Attesa per il piano industriale di Ast e massima attenzione ai fondi del Pnrr per il territorio. Queste le indicazioni messe in evidenza dal consiglio dirigenziale della Fismic Confsal di Terni, che si è riunito per analizzare la situazione di quanto sta accadendo sia nel Ternano che a livello nazionale.

Su Ast, il sindacato spiega che “siamo in attesa della conclusione del delicato iter che coinvolge l’AntiTrust europea per l’acquisizione di Acciai Speciali Terni da parte del Gruppo Arvedi: tuttavia riteniamo sia stato utile questo primo incontro perché, oltre alla conoscenza reciproca, abbiamo potuto evidenziare quanto sia importante la presenza dello stabilimento sul nostro territorio e per l’economia umbra. Come Fismic-Confsal seguiamo, a tutti i livelli e con grande attenzione, gli sviluppi della procedura che se avrà esito positivo ci porterà alla conoscenza del piano industriale”. 

Sul fronte Area crisi complessa Terni-Narni, “il protocollo doveva essere sede di confronto politico, istituzionale e sindacale per raccogliere proposte ed esigenze del territorio, in modo da operare nella maniera più efficace e in stretta collaborazione con Invitalia. Ricordiamo che a Invitalia è demandata la predisposizione del progetto di riqualificazione e riconversione industriale.Il Comitato era chiamato a svolgere un lavoro di raccordo e di sintesi nella fase di costruzione del piano che avrebbe dovuto indicare i fabbisogni di riqualificazione dei comparti interessati dalla crisi e i settori produttivi verso i quali indirizzare la riconversione dell'area di crisi, per la promozione di nuovi investimenti, il sostegno alla ricerca, la riqualificazione del personale e ogni strumento, anche finanziario, per assicurare nuovo sviluppo e occupazione. Dopo tanta enfasi è il silenzio l’elemento predominante su tale argomento e la domanda nasce spontanea: “A che punto siamo”. Per quanto riguarda i rincari dell’energia, la sigla spiega che “il rischio che gli aumenti del costo dell’energia avrà sulle famiglie e sulle imprese si sta già facendo sentire ed avrà il suo culmine nei prossimi mesi autunno/inverno. Infatti, non accennano a diminuire i costi dell’energia e in generale delle principali materie prime, che si riflettono a cascata sui prezzi delle vendite e delle bollette per i consumatori, nella produzione e nell’import per l’industria”. 

“A conclusione della nostra analisi - spiegano i rappresentanti dei lavoratori - siamo sempre più convinti che, soprattutto in questo momento, la politica con le parti sociali debbano essere uniti nell’interesse di tutta la città affinché siano trovate tutte quelle risorse necessarie per uscire dalla difficile situazione in cui si trova la nostra città e la nostra provincia. I soldi (molto pochi per la nostra città) messi a disposizione dal Pnrr devono essere sfruttati nel miglior modo possibile. È altrettanto importante agire a tutto campo, non solo dando sostegno alle imprese, elemento indispensabile, ma anche implementando le infrastrutture, al fine di aumentare l’attrattività degli investimenti”.

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