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Ast, Burelli teme la stangata sui costi dell'energia

L'amministratore delegato: senza incentivi prezzi in aumento del 40%. Sottoscritto il protocollo per la sicurezza alle acciaierie, il prefetto De Biagi: "Novità importanti per le ditte subappaltatrici"

"Oggi abbiamo un costo dell'energia allineato con concorrenti europei grazie a delle politiche di incentivazione, ci sono voci che il Governo possa metterle in discussione e qualora fosse il nostro costo aumenterebbe del 40% e ci creerebbe delle problematiche assolutamente rilevanti". Lo ha detto l'amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli, a margine della firma in prefettura del rinnovo sul protocollo d'intesa sulla sicurezza tra le acciaierie di Terni, le istituzioni locali e i sindacati. Un accordo che era saltato nel luglio scorso per le tensioni tra sindacati e azienda sull'organizzazione del lavoro.  

"Con la firma di oggi l'azienda ribadisce il proprio impegno per arrivare all'obiettivo di infortuni zero e ribadisce quella che è una priorità assoluta dell'azienda ovvero quella di rimandare a casa i lavoratori nelle stesse condizioni in cui sono. Sono stati incrementati gli impegni dell'azienda anche sull'ambiente", ha detto Burelli che nel corso della presentazione del protocollo ha parlato anche del progetto di recupero delle scorie vinto come noto dai finlandesi di Tapojarvi Oj. "I temi aperti sono stati tutti dipanati come quello sulle garanzie che si è rivelato il più complesso - ma l'idea è di firmare entro Natale per poi far partire il progetto che si completerà in 18 mesi.

L’accordo, sottoscritto da Regione, Provincia e Comune di Terni, vigili del fuoco, Asl Umbria 2, Inail, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Arpa, Ast, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic e Usb - parte dalle intese sottoscritte nel 2008, nel 2010 e nel 2014 e si fonda su una verifica congiunta dei risultati raggiunti e delle prospettive per lo sviluppo di ulteriori collaborazioni ed iniziative.

"E' vero che si tratta di un aggiornamento dei protocolli passati - ha sottolineato il prefetto Paolo De Biagi - ma il documento contiene alcune novità importanti perché accende un focus sulle ditte subappaltatrici e sulla sicurezza dei lavoratori di queste ditte che lavorano all'interno di Ast estendendo a loro le stesse prerogative in termini di formazione e informazione che hanno i dipendenti delle acciaierie". 

IL DOCUMENTO - Scarica il testo integrale del protocollo

Dalla parte sindacale del tavolo riunito in prefettura è arrivata, per voce del segretario della Fiom Cgil Claudio Cipolla la solita frecciata alle associazioni datoriali, Confindustria in primis, che non sono tra i soggetti firmatari del protocollo. "Ci auguriamo che questo documento non rimanga solo un elenco di buoni propositi e monitoreremo la sua applicazione", ha detto. 

“Si tratta di una firma non simbolica - commenta il segretario regionale della Fim Cisl Umbria, Riccardo Marcelli - perché se da una parte va ad integrare quello già esistente che ha qualificato nel tempo le organizzazioni sindacali ternane, dall’altra contiene elementi di novità non solo per quanto riguarda la sicurezza ma soprattutto in materia di ambiente e salute. Manca la ciliegina sulla torta rappresentata dalla presenza delle associazioni datoriali, Confindustria in primis, nonostante il pressing esercitato dallo staff della Prefettura. Tre gli elementi di assoluta novità che caratterizzeranno questo protocollo: la codificazione del rappresentante lavoratori sulla sicurezza  salute e ambiente, Rlsa, la disponibilità di un monitoraggio sanitario continuo e aggiornato che equipara, come sottolineato dall’Ispettorato del lavoro e dall’Asl dipendenti sociali e delle ditte terze,  l'elaborazione del rapporto di sostenibilità. Sono tre direttrici che vanno verso la direzione auspicata di far decollare dall’Umbria l’idea di un delegato per i lavoratori alla sostenibilità ambientale, sociale economica, temi inseriti nel protocollo e cari anche all’Università locale che attraverso i docenti li stanno promuovendo. Ecco perché questo protocollo che tiene assieme i temi della sicurezza dell'ambiente e della salute che andrebbero sviscerati insieme al resto della comunità, dovrebbe essere adottato come modello per le altre aziende del comprensorio al fine di rendere operativa l'Umbria come laboratorio della sostenibiltà".

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