Terni Industry, una boccata d’ossigeno: sbloccata la cassa integrazione
Svolta nella vertenza, ammortizzatori sociali retroattivi per i lavoratori della ex Neofil. Filipponi (Pd): primo segnale di attenzione verso un nuovo percorso
Tre mesi dopo la dichiarazione di fallimento, arriva una boccata d’ossigeno per i lavoratori di Terni Industry, ex Neofil. Ieri, giovedì 8 maggio, in Regione è stato infatti ratificato l’accordo che prevede la concessione della cassa integrazione per 11 lavoratori interessati. Novità importante è che gli ammortizzatori sociali saranno retroattivi a far data dall’11 gennaio scorso, giorno in cui il Tribunale di Terni decretò il fallimento dell’azienda.
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“Parlare di successo per la concessione della cassa integrazione – dice Simone Sassone, Cisl – sembra strano. Eppure, kin questa situazione non possiamo che dirci soddisfatti del risultato raggiunto”. Oltre al fatto che la “cassa” concessa per i prossimi 12 mesi sarà retroattiva, l’accordo – alla cui firma ha preso parte anche l’altro rappresentante dei lavoratori, Stefano Ribelli (Cgil) – prevede tutta una serie di strumenti legati alle politiche attive del lavoro per cercare di favorire la rioccupazione dei lavoratori.
“È la prima volta che uno strumento del genere viene applicato in Umbria”, continua Sassoni, scandendo i tempi che ora aspettano l’istruttoria. L’accordo dovrà essere formalizzato con il decreto del ministero del Lavoro e solo successivamente si passerà all’erogazione dei fondi da parte dell’Inps. Se sulla carta questi tempi potrebbero non essere brevissimi (fino a 45 giorni per il decreto e almeno un altro mese per l’erogazione delle spettanze) l’invito delle Rsu aziendali è di fare presto. “I lavoratori sono senza soldi da quattro mesi, questo lo sanno anche al Ministero”.
“La concessione della cassa integrazione a Terni Industry grazie all’impegno della Regione sulla base delle sollecitazioni che abbiamo prodotto nei giorni scorsi – commenta Francesco Filipponi, capogruppo del Pd al consiglio comunale di Terni - è un primo segnale di attenzione verso un nuovo percorso, perché al Ministero si sono attivati per verificare o l’esistenza di un potenziale nuovo acquirente o un percorso di ricollocazione attivo”.