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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

ThyssenKrupp, sprofondano gli utili. Kerkhoff: "Anno turbolento"

Presentati i dati di bilancio dell'anno fiscale 2017/2018, bene le vendite. Le due nuove società saranno operative da ottobre 2019. Si attendono i risultati di Ast, ma per le acciaierie di Terni il pericolo arriva dall'Asia

Sprofondano gli utili per Thyssen Krupp che si "consola" con un leggero aumento delle vendite. Sono i dati principali del bilancio per l'anno fiscale 2017/2018 presentati questa mattina dal board della multinazionale tedesca,

Utili giù a 60 milioni 

Nel periodo preso in considerazione con 42,8 miliardi di ordini di ordini Tk ha eguagliato il livello dell'anno precedente, mentre le vendite sono leggermente aumentate. Il margine operativo netto rettificato è stato pari a 1,6 miliardi di euro contro  1,7 miliardi di euro dell'anno precedente "e quindi inferiore - dicono da Essen - alla previsione rivista effettuata a fine luglio". Anche l'utile netto si ferma a 60 milioni di euro ed è in calo rispetto all'anno precedente quando si attesto a ben 271 milioni. Il free cash flow prima delle operazioni di acquisizioni di società e quote ha mostrato un netto miglioramento rispetto all'anno precedente, ma come previsto il dato per l'intero anno è rimasto negativo ovvero 134 milioni di euro.

"Il passato anno fiscale - ha commentato Guido Kerkhoff, ceo di Thyssen Krupp  - è stato un anno turbolento e impegnativo. Abbiamo avviato uno dei più grandi riallineamenti nella storia dell'azienda. Allo stesso tempo abbiamo identificato il potenziale per ulteriori miglioramenti in tutte le attività che ora stiamo affrontando sistematicamente. Siamo pienamente impegnati nei nostri obiettivi di rendimento. Le misure per raggiungerli sono state concordate con le aree di business. Questo aumenterà le prestazioni di thyssenkrupp nel suo complesso". 

Le nuove società operative a ottobre 2019

Il comitato esecutivo ha presentato oggi anche la tabella di marcia per l'annunciata separazione del gruppo. Nel settembre 2018 Tk, come noto, ha deciso di dividere il gruppo in due società molto più mirate ed efficienti come Thyssen Krupp Materials AG e Thyssen Krupp Industrials AG - dove confluiranno anche le acciaierie di Terni - i materiali e le attività di beni strumentali devono essere gestiti come società quotate indipendenti con accesso diretto al mercato dei capitali. 

La mutltinazionale di Essen mira a far approvare la separazione dall'assemblea generale annuale nel gennaio 2020. I documenti derivati ​​necessari per questo dovranno essere presentati alla conferenza stampa annuale nel quarto trimestre 2019. "Affinché ciò avvenga - è stato spiegato - le due società devono essere operative in gran parte come imprese separate dal 1 ° ottobre 2019. Le nomine ai due team di gestione saranno decise nella primavera del 2019". "Siamo convinti - ha detto Kerkhoff - che in questo nuovo assetto le aziende saranno in grado di svilupparsi meglio e concentrarsi sui loro punti di forza. Con la roadmap in atto, ora proseguiremo con la separazione del gruppo: tra un anno le nostre due Thyssen Krupp saranno pronte per un futuro in cui saranno più forti, più focalizzati e più veloci ".

"La creazione delle strutture di transazione per la separazione del gruppo - aggiungono - peserà fortemente sul reddito netto e sul flusso di cassa libero nell'anno fiscale 2018/2019. Sulla base dei calcoli correnti, ancora provvisori, il gruppo prevede costi nell'alto range di tre milioni di euro. Tuttavia, al termine della separazione, lo sfruttamento delle riserve nascoste avrà un impatto positivo sul patrimonio netto e sul bilancio".

L'accordo con Tata Steel

Nel corso della presentazione si è parlato anche della fusione con Tata Steel che ora è all'esame della Commissione europea Antitrust. "Con la firma dell'accordo di joint venture per unire le attività siderurgiche europee con Tata Steel - è stato sottolineato - Thyssen Krupp ha raggiunto un importante traguardo nel passato anno fiscale. I preparativi per il lancio della joint venture 50/50 stanno procedendo nei tempi previsti. Parallelamente a questo, i processi di controllo delle fusioni vengono svolti dalle autorità di regolamentazione. Inoltre Thyssen Krupp continua a lavorare sulla strutturazione del business dell'acciaio come entità indipendente per preparare la strada alla joint venture. Il contributo delle attività siderurgiche europee alla joint venture migliorerà sensibilmente i principali indici di bilancio di thyssenkrupp. Dopo la chiusura, l'operazione dovrebbe avere un effetto positivo sul patrimonio netto e quindi anche sul reddito netto del gruppo. Allo stesso tempo, gli obblighi pensionistici del gruppo diminuiranno di circa il 50 percento". 

Per Ast il rischio arriva dall'Asia

In attesa dei risultati bilancio di Ast, per i quali si attende il via libera alla diffusione dalla Germania, delle acciaierie di Terni si parla nella relazione diffusa da Thyssen Krupp nel pomeriggio. Per quanto riguarda la divisione Materials Services di cui fa parte Ast si è registrato un "lieve aumento degli utili anno su anno, il margine è rimasto stabile ma al di sotto dell'obiettivo del 3%". "Il contributo di Ast ai guadagni è diminuito  rispetto all'anno precedente - si legge - a causa della pressione delle importazioni e il più alto costo delle materie prime, ma ancora ad un livello elevato grazie alla crescita redditizia delle attività dei consumatori finali e miglioramenti delle prestazioni operative". 

Ast ha inoltre conseguito un'ulteriore crescita delle vendite anno su anno. In totale - per la divisione Materials - sono stati venduti 11,1 milioni di tonnellate di materiali. Per quanto riguarda la spedizioni di acciaio inossidabile laminato a piatto i prodotti Ast sono rimaste stabili a 0,9 milioni di tonnellate. "Con i programmi di ottimizzazione per Ast ora in fase avanzata di implementazione ulteriori opportunità si stanno aprendo in questo business, soprattutto nelle vendite", - dice il report di Tk che poi mette in guardia sui rischi. "I siti di produzione della nostra unità Ast sono esposti a un rischio di interruzione dell'attività e produzione perdite. Stiamo contrastando questi rischi principalmente attraverso la manutenzione preventiva, la modernizzazione e investimento. A meno che l'Unione europea non imponga misure di salvaguardia contro le importazioni di acciaio inossidabile dall'Asia, i rischi legati ai prezzi si presenteranno in particolare per Ast".

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