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La quarantena fa bene a Cospea, il Village diventa più grande: in arrivo nuovi negozi

Via libera alla variante che elimina la “quota percentuale” delle medie superfici: cresce il numero di strutture commerciali con superficie superiore a 250 metri quadrati

Tecnicamente si tratta di “un adeguamento normativo (…) consistente nell’eliminazione della quota percentuale di medie strutture di vendita (quelle di superficie compresa fra 251 e 2.500 metri quadrati) rispetto al totale delle superfici commerciali, finalizzata a consentire la possibilità all’occorrenza di accorpare e unire fra loro medie strutture nell’ambito di quelle comunque già previste”.

In estrema sintesi, il primo piano del Cospea Village di Terni potrà vedere sorgere nuovi negozi. Il via libera alla variante è stato dato dalla giunta comunale di Terni lo scorso 20 maggio. Alla seduta dell’esecutivo hanno preso parte (in videoconferenza, vista l’emergenza Coronavirus e la conseguente “quarantena”) il sindaco, Leonardo latini, e una buona parte degli assessori. Assenti, Stefano Fatale (commercio), Benedetta Salvati (lavori pubblici) e Cinzia Fabrizi (scuola).

La delibera spiega che l’adeguamento normativo “non ha influenza sugli aspetti urbanistici del piano attuativo in oggetto, in quanto non modifica le superfici commerciali e le volumetrie già assentite che rimangono del tutto invariate, e non hanno pertanto incidenza alcuna sulle dotazioni territoriali (parcheggi e spazi pubblici)”. Ossia, Cospea Village non cambierà forma. Ma sostanza.

L’intervento riguarda il primo piano della struttura commerciale e consente di ampliare il numero di medie superfici di vendita presenti. E che corrispondono a quelle che erano previste nel bando del 2009.

Mentre dunque nelle prossime settimane potrebbero accendersi nuove insegne o si potrebbe assistere a trasferimenti, al netto delle difficoltà innescate dal lungo periodo di emergenza sanitaria che non hanno sicuramente agevolato gli affari delle attività oggi aperte, nel mondo delle associazioni di categoria il provvedimento sembra abbia già fatto torcere più di qualche naso.

Si studiano le carte e si attendono le evoluzioni, però qualcuno comincia a far notare che sono state cambiate le regolo del gioco, quando il gioco era ormai finito. E che alle condizioni oggi possibili, magari la platea dei potenziali interessati all’operazione poteva essere più ampia.

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