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Economia

Treofan, nuovo confronto al Mise: “Cassa integrazione mero strumento per garantire la continuità produttiva”

Nuovo confronto da remoto tra le parti chiamate in causa. Al momento le posizioni sono molto distanti mentre il tempo stringe

Mancano appena venti giorni, a quel lunedì 8 febbraio, che potrebbe segnare la chiusura dell’attività produttiva di Treofan. Nel corso della giornata di martedì 19 gennaio, si è svolta una ulteriore riunione da remoto, la quale ha interessato il Ministero dello sviluppo economico e le altre parti chiamate in causa, ossia istituzioni e le sigle sindacali. Come è noto 142 famiglie vivono con il fiato sospeso questi giorni mentre i lavoratori proseguono a presidiare i cancelli, in attesa di auspicate novità sul fronte occupazionale.

Nel corso della giornata la sottosegretaria Alessandra Todde, aveva rilasciato una dichiarazione, all’interno della quale specificava come: “Il commissario liquidatore ha comunicato la disponibilità ad attivare la Cassa integrazione per cessazione, dalla durata di nove mesi, per tutti i lavoratori. Il Mise, in conclusione, ha ricordato tutte le azioni che sono state intraprese, in queste settimane e in questi mesi, a supporto e a difesa della corretta etica d’impresa”.

Il tavolo di confronto è proseguito fino al tardo pomeriggio. Resta aperta la trattativa con il liquidatore anche se, al momento, le posizioni sono molto distanti. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che, l’istituto della cassa integrazione, deve essere solamente lo strumento per garantire una continuità produttiva. Nel contempo, come ricordato dalle stesse sigle, permane la possibilità di proseguire un percorso di natura legale. A tal proposito è importante il ruolo a livello istituzionale, sia dal punto di vista legale che relativamente al finanziamento dei progetti.

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