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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Due progetti per dare vita alla “nuova” Treofan: investimenti e occupazione sotto la lente del Mise

Riunione al ministero dello sviluppo economico, ecco chi è “interessato” a rilevare l’azienda del polo chimico di terni e quali sono i piani. Entro maggio l’analisi dei tecnici dello sviluppo economico

Treofan di fronte ad un bivio: sono due le manifestazioni di interesse arrivate al liquidatore aziendale e che ora passeranno al vaglio dei tecnici del ministero dello sviluppo economico, che in stretta collaborazione con la struttura della Regione dell’Umbria, dovranno analizzare la consistenza delle due manifestazioni di interesse, a partire dalla capacità finanziaria delle società a capo dei progetti.

Le novità sono state illustrate lo scorso martedì 3 maggio nell’ambito della riunione convocata dal Mise per un aggiornamento sullo stato dell’arte della procedura di liquidazione della Treofan incentrata sul versante della reindustrializzazione. Riunione a cui hanno partecipato i funzionari del Mise, la Regione dell’Umbria, il liquidatore e l’ufficio legale aziendale, Confindustria Umbra e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

La prima manifestazione di interesse, coadiuvata da una due diligence – ossia un approfondimento sullo stato aziendale e sulle prospettive di un eventuale investimento – riguarda l’avvio di una attività da parte di una società che opera in un settore non in continuità con l’attività di produzione di film da polipropilene, svolta da Treofan in precedenza. Il progetto prevede l’impegno aziendale in un settore fortemente innovativo, con l’impiego di una parte consistente dell’organico ad oggi ancora presente, che sarà oggetto di una formazione professionale atto all’acquisizione delle professionalità necessarie per favorirne la ricollocazione lavorativa nei nuovi processi.

Nelle ore immediatamente precedenti all’incontro è stata inviata una seconda manifestazione di interesse da parte di un’altra società impegnata invece nel settore chimico plastico, che intenderebbe riavviare gli impianti di produzione presenti nello stabilimento, attraverso un adeguato revamping, per acquisire un ruolo nel mercato del film, con un progetto che vedrebbe un impegno occupazionale che va oltre le 108 unità ancora presenti.

La Regione Umbria - attraverso l’assessorato allo sviluppo economico - ha riconfermato la volontà già espressa a più riprese nei mesi scorsi con l’impegno alla prosecuzione del percorso previsto nel Pnrr regionale per il rilancio del polo chimico in chiave di “Sostenible Valley”, anche attraverso le risorse della legge 181 ed un accordo di programma, con relativa dotazione economica. A questo processo parteciperebbe la società Novamont, già presente nel sito, che creerebbe ulteriore occupazione aggiuntiva sul fronte della ricerca dei biomateriali, i cui tempi di realizzazione però non sono allineati al problema occupazionale più urgente che riguarda i lavoratori della Treofan.

I prossimi giorni serviranno dunque ad analizzare “la consistenza delle due manifestazioni di interesse” ma anche alla liquidazione per confrontarsi con l’assemblea dei soci di Treofan, per valutare il grado di accettazione e di collaborazione negli eventuali processi di reinsediamento.

“Come organizzazioni sindacali – scrivono le sigle in una nota - abbiamo chiesto al tavolo di vagliare attentamente tutte le possibili soluzioni, valutando quella migliore in termini occupazionali e di prospettiva futura, per i Lavoratori di Treofan prIma di tutto, ma complessivamente per il futuro del polo chimico. A proposito della occupazione dei Lavoratori di Treofan, abbiamo chiesto che qualora il nuovo progetto producesse un deficit occupazionale rispetto al numero attuale, nessun lavoratore venga lasciato da solo e quindi l’azionista di Treofan e gli strumenti attivabili debbono farsi carico di trovare soluzioni di continuità salariale per tutti”.

Il tavolo è stato riaggiornato a fine mese, per condividere il lavoro istituzionale e aziendale e avviare un percorso concreto nel merito delle proposte del processo di reindustrializzazione, “che non può indugiare oltre, per i lavoratori di Treofan – ribadiscono i sindacati - per il polo chimico e per tutto il territorio di Terni”.

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