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Economia

“Crisi Treofan, un catastrofe per tutta l’Umbria: Jindal ritiri la procedura di licenziamento collettivo”

Il consiglio regionale approva all’unanimità una mozione a difesa della storica azienda ternana. Mancini (Lega): Terni da anni sta subendo un impoverimento del tessuto produttivo

Salvare la Treofan bloccando la procedura di licenziamento collettivo di tutti i dipendenti della storica azienda ternana, attivando contestualmente gli ammortizzatori sociali per poi individuare un percorso che porti alla ristrutturazione dell’impresa piuttosto che alla sua scomparsa definitiva.

Il consiglio regionale dell’Umbria ha approvato all’unanimità una mozione urgente presentata dalla Lega e firmata da tutti i gruppi consiliari che recepisce l’allarme lanciato con una lettera dal sindaco di Terni, Leonardo Latini, rispetto alla vicenda Treofan.

L’atto di indirizzo, illustrato in aula dal capogruppo Stefano Pastorelli (Lega), “impegna la giunta regionale ad attivarsi con il governo nazionale e con tutti i parlamentari ed europarlamentari, a difesa del patrimonio occupazionale e del know-how aziendale, affinché si chieda al Gruppo Jindal di ritirare con effetto immediato la procedura di licenziamento collettivo al fine di valutarne la legittimità, e procedere all’attivazione degli idonei ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione per cessazione, per sviluppare progetti industriali volti alla ripresa produttiva dello stabilimento, con l’obiettivo di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso il consolidamento e lo sviluppo delle produzioni della Treofan di Terni”.

“A causa delle politiche industriali del Gruppo Jindal, lo stabilimento della Treofan di Terni – ha spiegato Pastorelli - rischia una possibile chiusura con contestuale licenziamento dei lavoratori. La Treofan, con un importante portafoglio clienti nazionale e internazionale, integrata all’interno del polo chimico di Terni, rappresenta a livello territoriale, nazionale ed europeo un baluardo per il settore chimico. Con l’apertura della procedura di licenziamento e la conseguente cessazione delle attività produttive si determinerebbe un gravissimo impatto occupazionale che non riguarderebbe solo i lavoratori della Treofan, ma che investirebbe a cascata tutto il polo chimico e tutte le aziende dell’indotto. Dobbiamo batterci fino all’ultimo per scongiurare una vera a propria catastrofe per la nostra regione”.

“Il sindaco di Terni – ha spiegato Valerio Mancini, Lega - ci ha inviato una lettera chiedendoci di attivarci per scongiurare la chiusura. Abbiamo ascoltato in Seconda commissione i sindacati coinvolti nella vicenda. Si tratta di sostenere un sindaco e una città che sta subendo da anni un impoverimento del tessuto produttivo”.

“Questa mozione – è la posizione di Fabio Paparelli, Pd - nasce da quanto avvenuto ieri, l’incontro dei sindacati con il liquidatore nominato dalla Jindal. La procedura di licenziamento collettivo è stata rigettata ed è stata chiesta la cassa integrazione straordinaria per mantenere attiva la produzione. Andrà anche valutata la legittimità di quei licenziamenti, visto che ci sono norme che li vietano. Negli ultimi anni sono stati promessi piani di rilancio e di sviluppo per poi arrivare a questo epilogo. Nel 2018 è stata creata l’Area di crisi complessa di Terni-Narni, ma se viene meno uno dei pilastri di quell’accordo, ossia la riqualificazione del comparto chimico, l’intera intesa perde forza. Il sindaco Latini ha raccolto l’allarme dei sindacati che anche noi dobbiamo fare nostro”.

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